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«Lotta al pregiudizio, iniziamo dalle scuole»

Aggiornare i testi in uso nelle scuole in funzione di una maggiore consapevolezza rispetto a cosa siano l’ebraismo, i suoi valori e specificità. È la sfida che ha visto al lavoro insieme Conferenza Episcopale e Unione delle Comunità Ebraiche Italiane nel segno di una commissione congiunta, composta da ebrei e cristiani, dedicatasi in particolare alla realizzazione di 16 schede.

L’iniziativa è stata presentata nelle giornate di ieri e oggi nella sede del Meis di Ferrara. «È un progetto estremamente importante perché punta sulla formazione. Siamo tutti d’accordo nel fatto che dall’educazione debba e possa partire un vero rinnovamento del dialogo tra ebrei e cristiani, della società e del futuro che vogliamo costruire» afferma Livia Ottolenghi, assessore all’Educazione Ucei, Unione comunità ebraiche in Italia, in una intervista con l’agenzia di stampa cattolica Agensir. Il progetto mira in questo senso a correggere gli errori sulla base dei quali poi si fondano le idee sbagliate che le persone si fanno sul popolo ebraico e prima si interviene, prima si abbattono i pregiudizi».

Ma punta anche e soprattutto a una corretta formazione nella convinzione che «spesso il pregiudizio nasce sulla non conoscenza dell’altro». Molti gli «errori concettuali» ravvisati in questo percorso comune, indica Ottolenghi. Problemi significativi emergono tra gli altri «sull’uso dei termini, sulla conoscenza delle feste o ancora su alcune situazioni fondanti come le considerazioni e le differenze tra la Torah e i Vangeli». Il problema, aggiunge l’assessore Ucei, «è che non tutti i testi utilizzati nelle scuole sono recenti: si avvertiva pertanto la necessità di individuare degli aspetti che pur non essendo percepiti come importanti, lo sono e possono trascinare a considerazioni errate». Forse, si puntualizza, «non sono necessariamente degli errori». Ma comunque presupposti «che vanno chiariti».

In questa direzione, l’apprezzamento di Ottolenghi, «la Cei ha avuto una grande sensibilità, perché ha voluto produrre insieme a noi queste schede per gli editori, per il futuro cioè di nuovi testi e per la revisione dei vecchi, dando delle linee guida che consentano di presentare correttamente gli ebrei, la storia ebraica e i valori dell’ebraismo». Continua Ottolenghi: «È importante che nella scuola ci sia una cura della correttezza delle informazioni e del rispetto per le diversità. Nel caso specifico, è importante far conoscere a studenti e studentesse che gli ebrei sono da 22 secoli presenti ininterrottamente in Italia e che, quando si parla di cultura ebraica, stiamo parlando di una comunità originaria che ha dato un contributo essenziale alla crescita culturale, economica e sociale del nostro Paese».


Tratto da www.moked.it

(Nell’immagine: un’edizione dei Colloqui ebraico-cristiani di Camaldoli, la sede in cui è stato annunciato il progetto)