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Fiducia in Dio

Una donna può forse dimenticare il bimbo che allatta, smettere di avere pietà del frutto delle sue viscere? Anche se le madri dimenticassero, non io dimenticherò te
Isaia 49, 15

Così noi possiamo dire con piena fiducia: «Il Signore è il mio aiuto; non temerò. Che cosa potrà farmi l’uomo?» 
Ebrei 13, 6

Quella del timore è un’esperienza che accompagna ogni essere vivente, e li accomuna. Paura per la nostra esistenza fisica, per la morte, per la salute, ma anche paura di perdere quel che si ha. Paura per i nostri cari, per la loro vita e per il loro futuro. E poi timori ed ansie per qualcosa di impalpabile, ma altrettanto fondamentale come i sogni, le speranze. Terrore che quel che desideriamo scompaia come fumo al vento o, peggio ancora, non sia mai neppure visibile all’orizzonte. Se questa è esperienza comune, comuni sono anche le strategie che si mettono in atto per affrontarle e scongiurarle. Alcuni quindi si mettono sulla difensiva, come camaleonti cercano di confondersi, fingono di non esserci, casomai che quello che temiamo non si accorga di noi e passi oltre. Altri tentano la disperata offensiva, come cagnolini che abbaiano isterici a qualsiasi ombra si avvicini, nell’illusione di poter sconfiggere il male del mondo con il suono della nostra voce. Forse potremmo spiegare molti eventi tragici della storia – come la guerra, il sopruso, il razzismo – a partire da queste strategie, tanto “naturali” quanto inutili.

La Bibbia non nega la legittimità del timore: Gesù stesso nella sua Passione l’ha provata, nell’orto del Getsemani, sulla croce quando grida “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato”. Ma riconoscere non vuol dire rassegnarsi al fatto che la paura sia la parola definitiva sulla nostra condizione umana, un vincolo insuperabile. La Bibbia ci muove alla fiducia. Non nella nostra forza, né nella nostra capacità di scomparire al momento buono: ma la Bibbia ci muove alla fiducia in Dio. La fiducia di chi sa di poter guardare l’esperienza di abitare in questo mondo con occhiali positivi. Consapevoli delle brutture dell’esistenza, certi che essa è accompagnata ogni giorno da Chi ci ritiene preziosi.