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Como: le persone che hanno “fatto” la chiesa valdese

Sembra incredibile quante notizie, persone, ricordi possono scaturire da un singolo evento, scavato in tante diverse implicazioni: tale è il restauro del tempio di Como – fondato dopo lunghe vicende nel 1906 nella centralissima via Rusconi – e la scoperta degli affreschi con motivi floreali tipici dell’art nouveau, poi ricoperti da un intervento degli anni ’30. L’iniziatore del restauro è stato il pastore Andreas Köhn, a Como dal 2005 al 2019: «Quando entrai per la prima volta nel Tempio – mi ha detto – ho pensato subito: “Qui hai anche una chiesa da restaurare…”». E alla storia della comunità dedica ora un ampio saggio storico*, in cui ripercorre l’itinerario della presenza valdese, dal medioevo fino alle celebrazioni per il 500° anniversario della Riforma protestante nel 2017 quando, il 31 ottobre, fu invitato Giorgio Bouchard a predicare, affiancato nella liturgia dai fratelli africani, un gruppo interculturale da più anni parte dei “culti insieme”, secondo il progetto “Essere Chiesa insieme “ della Fcei.

E troviamo in questo accuratissimo saggio tante figure significative di pastori valdesi, tra cui Rinaldo Malan, il papà di Frida, Roberto e Gustavo, lì dal 1931, e improvvisamente mancato nel 1935 (il figlio Roberto mi raccontò la sua tragica morte, e in quel momento per lui l’impegno di occuparsi dei due fratelli allora adolescenti, cosa che fece fino alla fine). Poi subentrò Giovanni Miegge fino al 1937, quando assunse l’incarico di professore alla Facoltà valdese di Teologia a Roma. Sono gli anni degli interventi di ristrutturazione del tempio e di ripulitura: «In realtà questi lavori avevano portato alla copertura di tutti gli affreschi esistenti – nota Köhn –. L’unico elemento simbolico e decorativo fu una semplice croce in legno, scura e spoglia, che rimase appesa sullo sfondo dell’abside».

La ricca iconografia mostra in splendide fotografie le tappe prima e dopo il definitivo restauro, insieme a un saggio del fotografo Davide Tatti e a quello sulle tappe dei lavori a opera di Angela Cal, Matteo Mornata e Valentina Rosso, corredati da una fitta e accuratissima documentazione. Infine vi è l’importante presenza di Carlo Lupo – qui ampiamente rievocato da Köhn, curatore anche di un libro su di lui** – senz’altro il personaggio più importante, noto e amato anche dai circoli laici della città, per la sua opera letteraria e soprattutto il suo impegno nella Resistenza, che lo portò in carcere nel 1945 fino alla Liberazione. Fu pastore a Como dal 1937 complessivamente fino al 1948.

In seguito vi furono due brevi servizi pastorali di Roberto Jahier e di Franco Sommani, poi i due mandati di Thomas Soggin fino al 1969, durante il quale si celebra nel 1963 il primo centenario della fondazione della comunità. E poi i pastori Salvatore Briante, Giovanni Bogo, Ennio Del Priore, M. Adelaide Rinaldi (che avvia il primo dialogo interculturale con gli africani, proseguito fino a oggi dall’attuale pastora, Anne Zell). Quanti nomi conosciuti, quanti servitori del Signore rievocati in questo libro ricchissimo, che invitiamo a leggere, perché davvero oltre al tempio e alle sue mura c’è la storia millenaria di un cammino di fede e di testimonianza condivisi.

* A. Köhn, M. Mornata, V. Rosso, A. Cal, I Valdesi a Como e il loro tempio. Chiesa valdese di Como – Ist. di Storia contemporanea “P. A. Perretta”. Como, Nodo Libri 2023, euro 20,00.

** A. Köhn (a c. di), Carlo Lupo. Pastore, poeta, uomo di pace. Introd. di Giorgio Bouchard, Claudiana, 2011.