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Colletta virtuale, passi in avanti nelle chiese

La Chiesa di Scozia sta elaborando un piano per accettare pagamenti con carte di credito al momento della colletta, nel tentativo di incrementare le donazioni. Allo studio uno schema pilota che offra la nuova tecnologia a un certo numero di chiese in tutto il paese entro la fine dell’anno.

Il ragionamento in tal senso ha subito un’accelerazzione quando sono emersi i riscontri positivi che la Chiesa d’Inghilterra ha rivelato fra i propri membri, che hanno fornito un’ accettazione di massima alla posibilità di fare donazioni con carte di credito o app dedicate. La denominazione anglicana ha avviato dalla scorsa estate una sperimentazione in 40 comunità locali, con esiti più che favorevoli.

Alcune congregazioni scozzesi stanno già utilizzando metodi di transazione innovativi: la Greyfriars Church a Lanark offre l’opzione di donare denaro tramite messaggi di testo durante un culto, e consente già il pagamento on line di eventi in cui è previsto un costo di biglietto. Le modalità di raccolta tradizionali fanno parte del patrimonio della Chiesa di Scozia e non vi è alcuna intenzione di sostituirle; semplicemente verranno affiancate dalle possibilità concesse dalla tecnologia.

Pioneri in questo senso molte chiese statunitensi che da almeno dieci anni utilizzano i pagamenti digitali in chiesa, con un’accettazione trasversale, dal mondo cattolico a quello metodista, dagli episcopali agli evangelical. In Europa pioniera in questo senso è la Chiesa di Svezia, ma anche in Francia la Chiesa cattolica ha avviato la sperimentazione in alcune parrocchie parigine. Stesso discorso per alcune sigle riformate del panorama protestante svizzero, mentre la International Christian Fellowship, chiesa evangelica di Zurigo, addirittura concede la possibilità di pagare con la cripto-moneta Bitcoin di cui tanto si parla in questi mesi.

Il dato comune rilevato è quello di un aumento generalizzato delle donazioni perché il Pos è tarato per donazioni da 2, 5 o 10 euro, più delle solite monetine che ci ritroviamo in tasca insomma.