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Chiesa Metodista Unita: scisma sempre più vicino

Lunedì 1 marzo il Transitional Leadership Council, creato dalla Wesleyan Covenant Association, ha annunciato la creazione della Global Methodist Church (GMC), una nuova denominazione teologicamente conservatrice che sarà ufficialmente operativa solo quando la Conferenza generale della Chiesa Metodista Unita (UMC), rimandata a causa della pandemia nel 2022, approverà il «Protocollo per la riconciliazione e la grazia attraverso la separazione», che prevede che le chiese conservatrici lascino la UMC per formare una propria denominazione. Sullo sfondo c’è il lungo e animato dibattito sull’omosessualità.

Rev. Keith Boyette, presidente del Transitional Leadership Council, ha dichiarato: «Nell’ultimo anno, i membri del Consiglio e centinaia di persone sono arrivati ​​fedelmente e premurosamente a questa decisione».

In questa fase preliminare, la Global Methodist Church ha creato un sito web nel quale si spiega, attraverso alcune FAQ (domande poste frequentemente), le caratteristiche della nuova denominazione, come ad esempio: sarà consentirà l’ordinazione femminile; sarà prioritario l’impegno a favore dell’uguaglianza razziale; ogni chiesa locale possiederà per sempre tutte le sue proprietà e i beni.

«Se diventa evidente che i principali vescovi, centristi e progressisti che si sono impegnati a sostenere il Protocollo non lo fanno più, il Transitional Leadership Council prenderà in considerazione la possibilità di creare la nuova chiesa senza indugio», viene spiegato in una delle domande contemplate nel sito dedicato. «Per circa un anno, la Global Methodist Church sarà una chiesa in transizione in attesa della convocazione della Conferenza generale».

Nel dicembre 2020, un altro gruppo di Metodisti Uniti teologicamente progressisti ha annunciato di creare una propria denominazione: la Liberation Methodist Connexion (LMX). Sul sito web della denominazione (https://www.thelmx.org) si legge: «Stiamo andando verso un nuovo modo di essere seguaci di Cristo che confuta lo squilibrio di poteri, principati e privilegi che ha afflitto il Metodismo: colonialismo, supremazia bianca, ingiustizie economiche, patriarcato, sessismo, clericalismo, abilismo, ageismo, transfobia ed eteronormatività. Confidiamo nella presenza di Dio, e il nostro lavoro di collaborazione ci guiderà verso un modo nuovo e più liberante di rispondere alla nostra vocazione e di essere in relazione gli uni con gli altri».

Si legge ancora: «La teologia della LMX non è scritta nella pietra perché la nostra comprensione umana continua ad evolversi mentre approfondiamo la nostra comprensione personale e collettiva di Dio. Abbiamo ampliato la nostra eredità teologica metodista con varie espressioni di teologie, teorie e prassi della liberazione. Dio rimane infinitamente gentile, creativo, misericordioso e impegnato nella creazione, nella guarigione e nella redenzione del mondo».

La Conferenza generale della Chiesa Metodista Unita, dove il potenziale piano di separazione sarà discusso e possibilmente approvato, è programmata dal 29 agosto al 6 settembre 2022 a Minneapolis, Minnesota.

In origine, l’assise avrebbe dovuto tenersi nel 2020 ma a causa della diffusione del Coronavirus fu rimandata. Per il perdurare della crisi pandemica, la Conferenza generale è stata rinviata anche per quest’anno.

 

In foto: la United Methodist Church of Manton (Michigan – USA)