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Amore e viralità

Grazie a Internet è aumentata in maniera incommensurabile la possibilità di “far girare” informazioni, notizie e curiosità. In analogia con la diffusione di un virus, il termine che viene usato per descrivere questo fenomeno è “viralità”. Non è facile pianificare e dare un effetto virale a quanto si posta online e spesso gli utenti della rete reagiscono in maniera imprevedibile. Uno dei più celebri post virali è il manifesto di propaganda del Ministero della Guerra britannico Keep Calm and Carry On, che non solo gira nella sua versione originale, ma viene spesso modificato o parodizzato, mantenendo un format riconoscibile anche fuori dal web, come ad esempio nelle bustine di zucchero che in questi giorni sono distribuiti ai tavoli del buffet del Sinodo valdese e metodista a Torre Pellice.

Vorrei evidenziare inoltre una piccola e oscura storia di amore ecumenico che è diventata virale ultimamente: la tomba delle mani di Roermond, un piccolo centro dei Paesi Bassi. Nell’Ottocento un colonnello di confessione protestante e una nobildonna di confessione cattolica si sono sposati con scandalo dei propri concittadini. L’unione durò 40 anni, ma ciò non bastò ad assicurare una sepoltura comune alla coppia. I due furono sepolti nei rispettivi cimiteri cattolico e protestante, a ridosso del muro che li separa. Dalle lapidi, che superano in altezza il muro, partono due mani di pietra che congiungono le tombe. «L’uomo non separi quel che Dio ha unito» (Marco 10,9).

Ecumenico. Romantico. E virale.

Foto copertina: “Graf met de handjes 2” by Frank Janssen – Own work. Licensed under CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons.