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Una donna alla testa della chiesa

Alla testa della Chiesa anglicana del Canada da oggi c’è una donna, Linda Nicholls, già vescova della diocesi di Huron. Eletta primate, o presiding bishop, il 13 luglio in occasione del Sinodo generale tenutosi a Vancouver e investita della nuova carica il 16 luglio, sarà la prima donna, nella Chiesa canadese, e la seconda nella Comunione anglicana, dopo Katharine Jefferts Schori, arcivescova presidente della Chiesa episcopale degli Stati Uniti dal 2006 al 2015. Quest’ultima chiesa è stata anche la prima, all’interno della Comunione anglicana, a consacrare una donna vescova nel 1989, Barbara Harris, mentre in Canada questo è avvenuto nel 1994. Ancora oggi circa due terzi delle province che compongono l’Anglican Communion (85 milioni di membri nel mondo) non riconoscono l’episcopato delle donne.

Scelta fra cinque candidature, Nicholls ha ottenuto dopo quattro scrutini il 64% dei voti dei membri laici e il 71% dei membri ordinati.

Appena eletta, la vescova ha parlato di «un onore difficile da immaginare… e sconvolgente. Ma anche un dono» per il fatto di avere la possibilità di conoscere tutta la chiesa del suo paese, «da costa a costa».

Cresciuta a Calgary, Vancouver e Toronto, qui si è laureata in musica e in educazione, lavorando come insegnante di musica e matematica alla Woodstock International Christian School nel nord dell’India, esperienza che, ha dichiarato, ha profondamente modellato la sua spiritualità. Ordinata sacerdote nel 1986, eletta vescova suffraganea (vicaria) della diocesi di Toronto nel 2004, negli anni ha fatto parte di vari organi ecclesiastici, tra cui la Commissione sul matrimonio e il Comitato su Fede, culto e ministero, ed è stata co-presidente del Dialogo anglicano-cattolico romano del Canada.

Nicholls ricopre quindi da tempo un ruolo di leadership nella Comunione anglicana, ed è anche membro della “task force” dell’Arcivescovo di Canterbury per il ripristino delle relazioni all’interno della Comunione, la cui presidenza è a rotazione ed è stata ricoperta lo scorso anno dalla stessa Nicholls. Scopo di questo gruppo è di ricomporre le tensioni e divisioni legate per esempio al tema delle unioni e dei matrimoni fra persone dello stesso sesso, tema che la nuova primate del Canada dovrà affrontare direttamente all’interno della propria chiesa, dopo l’esito negativo della votazione del 12 luglio scorso, proprio in occasione del Sinodo generale che l’ha eletta, una votazione che dopo lungo dibattito non ha avuto i due terzi in tutte e tre le camere come richiesto.

L’arcivescova si è dichiarata fiduciosa nella capacità di riconciliazione della propria chiesa, nella sua capacità di «raccogliere la sfida della sua diversità», parlando di un processo di «profonda guarigione» da compiere al suo interno, una guarigione che inizia «riunendosi tutti insieme intorno alla tavola di Dio».

 

Foto: Diocese of Toronto