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Massacro di Las Vegas. Il Consiglio delle chiese Usa e il CEC: “Tragedia devastante”

«Quando ho visto le immagini da Las Vegas sono rimasto scioccato. Com’è possibile che una sola persona abbia compiuto un tale massacro e, soprattutto, che fosse legalmente in possesso di un simile arsenale?». E’ quanto ha dichiarato Jim Winkler segretario generale del Consiglio nazionale delle chiese cristiane degli Stati Uniti (NCCCUSA) in un comunicato stampa sottoscritto congiuntamente con il segretario del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec), pastore Olav Fykse Tveit.

I due esponenti religiosi hanno espresso il loro dolore e le loro condoglianze alle famiglie delle 59 vittime e degli oltre 500 feriti a Las Vegas nella notte del 1 ottobre, da un cecchino solitario di 64 anni, in possesso di ben 19 fucili con caricatori di grande capacità.

«E’ una tragedia devastante” hanno detto Winkler e Tveit, ricordando come a soli 15 mesi di distanza il macabro record dei 49 morti del Pulse Nightclub di Orlando sia stato superato. “Questo atto di violenza brutale richiede la nostra vicinanza e le nostre preghiere – ha detto Tveit – ma anche il nostro impegno di credenti e di chiese nel diffondere nella società una cultura della nonviolenza».

Winkler e Tveit hanno quindi lanciato un appello al Congresso degli Stati Uniti affinché promulghi delle leggi che bandiscano le armi militari e i caricatori di grande capacità. «Ci impegniamo a lavorare per una società in cui atti di violenza come quello di Las Vegas non si verifichino, e in cui le persone possano vivere, lavorare e godere del loro tempo libero senza paura».

Sul sito della Chiesa presbiteriana degli Stati Uniti è possibile leggere la testimonianza di Jim Houston-Hencken, pastore della Grace Presbytiarian Church di Las Vegas, e della sua collega Hilda Pecoraro nei soccorsi alle persone ferite e spaventate.

«La nostra chiesa – ha spiegato Houston-Hencken – è proprio davanti a due ospedali dove sono ricoverati parte dei feriti. Abbiamo aperto le nostre porte a chi ha bisogno di un sostegno sia spirituale come una preghiera, sia materiale come cibo e acqua. Ci siamo anche offerti di essere presenti nelle corsie per svolgere un lavoro di sostegno alle persone ricoverate e alle loro famiglie».

«I fatti di questi giorni avranno conseguenze di lungo termine sulla popolazione di Las Vegas», ha concluso Houston-Hencken.

L’entourage evangelical del presidente Trump, che nel suo discorso su Las Vegas ha citato le parole consolatorie con cui si apre il Salmo 34, ha evitato di sollevare la questione di una legislazione più rigida sul possesso di armi – questione neppure citata dal presidente Trump. «Non è il momento di fare politica ma di pregare» ha tagliato corto il pastore Samuel Rodriguez, presidente della Conferenza nazionale dei leader cristiani ispanici, in una dichiarazione riportata da christiantoday.org.