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Oltre il pregiudizio

Più di 22.000 persone romanì (rom, in lingua romanés: uomo) della chiesa evangelica «Vita e luce», sono riuniti in Francia nella regione della Lorena e vi rimarranno sino al 3 settembre. Il raduno di preghiera e di condivisione ha però messo in allarme e provocato dissensi nel mondo politico locale.

I 22 000 pentecostali si sono dati appuntamento nell’ex base militare di Grostenquin Lorraine per promuovere l’incontro annuale della loro chiesa raggiungendo l’area con oltre 4.000 caravan e camper.

La scelta del luogo è stata autorizzata dal ministero dell’Interno francese a fine giugno; una decisione che ha immediatamente attivato critiche e preoccupazione nei funzionari politici del luogo. Già in passato avevano denunciato, in occasione dei due precedenti raduni, «problemi di sicurezza e di igiene».

La prefettura, dopo le polemiche scaturite, ha deciso di riunirsi quotidianamente con i rappresentanti politici locali per monitorare la situazione.

Il pastore Mario Holderbaum, segretario nazionale della chiesa «Vita e della Luce», ha rilevato che «la prefettura è stata costretta a dover incontrare le autorità locali giornalmente, seppur non siano ancora state formulate critiche specifiche in merito al nostro raduno», che tra l’altro prevede «dispositivi di igiene mobili e di sicurezza collaudati da tempo e già utilizzati per altre manifestazioni pubbliche in passato». La raccolta rifiuti viene fatta «quotidianamente in accordo con gli uffici competenti con autocarri due volte al giorno, questo garantisce sicurezza e igiene per tutti. È stato anche istituito un presidio medico a garanzia di tutti i partecipanti e dei membri di chiesa presenti all’incontro».

Il raduno, dunque, rappresenta un problema «per gli esponenti, ma «non per la popolazione residente» mentre ricordano gli organizzatori vi è addirittura «entusiasmo tra i commercianti del luogo».

Il pastore Georges Michel, segretario generale della Federazione protestante di Francia (Fpf) – della quale «Vita e luce» è membro sin dal 1975 – presente sul posto, ha dichiarato: «non si comprende l’ostilità dei rappresentanti politici locali. La presenza di Vita e luce dovrebbe essere considerata una manna dal cielo in questo luogo che solitamente non attrae turisti», i membri della chiesa «Vita e luce in questi ultimi anni hanno poi attraversato una profonda evoluzione verso la modernizzazione. La maggior parte delle famiglie presenti è stanziale e conduce una vita lavorativa e sociale pienamente integrata. Questo incontro – prosegue Michel – è anche una riposta alle esigenze della comunità, in quanto distante nell’arco dell’anno, per vivere “la gioia di ritrovarsi” e avere la possibilità di confrontarsi su temi comuni e esprimere, anche, le giustificate preoccupazioni per l’esclusione sociale che sono costretti a vivere. Questo raduno è importante perché permette di condividere una dimensione rigenerante, pregare e costruire un futuro migliore. La nostra gioventù e i nostri pastori, delle altre chiese membro della Fpf, dovrebbero venire qui a vedere e a respirare quest’aria carica di vitalità e afflato spirituale».