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Uno spiraglio significativo

Il Sinodo generale della Chiesa d’Inghilterra si era aperto il 7 luglio scorso sotto un cielo carico di nubi minacciose, metaforicamente parlando (ne avevamo parlato qui). Da una parte gli scandali sessuali legati all’ex arcivescovo di Canterbury, George Carey, e la dura presa di posizione del suo successore, Justin Welby, dall’altra le discussioni e gli interrogativi suscitati da un tema altrettanto spinoso, la possibilità di una liturgia per accogliere le persone transessuali nel momento del loro cambiamento di genere.

Su quest’ultimo tema l’assemblea riunita a York fino al 10 luglio ha discusso e si è pronunciata, il 9 luglio, con un atto che accoglie la richiesta della Camera dei vescovi di predisporre dei materiali liturgici riconosciuti a livello nazionale riconoscendo la «necessita per le persone transessuali di essere accolte e sostenute nelle loro comunità di appartenenza».

La richiesta era stata portata in assemblea per conto del Sinodo della diocesi di Blackburn dal rev. Christopher Newlands, che in apertura di dibattito ha detto: «Spero in una dichiarazione forte per dire che crediamo che le persone trans siano amate da Dio, che le ha create, e che è presente in tutte le svolte e i cambiamenti delle loro vite». E ha aggiunto, citando i dati della Tavistock & Portman NHS Foundation Trust secondo cui nel 2016 ben 1400 bambini sono stati deferiti a cliniche specializzate in identità di genere (erano 97 nel 2010), di augurarsi che il Sinodo possa «aiutare a informare le chiese sulle sfide che i bambini con disforia di genere devono affrontare. Dobbiamo tenere conto dell’evoluzione della psichiatria e della medicina. Inoltre, la legge riconosce il cambiamento di genere sessuale, è una realtà sociale che dobbiamo accettare».

Complessivamente (sommando le tre Camere che compongono il Sinodo, vescovi, clero e laici) i voti favorevoli sono stati 284, 78 i contrari e 26 gli astenuti. Il numero più alto di voti contrari (48) si è avuto nella Camera dei laici.

Un’apertura a larga maggioranza dunque: nonostante dubbi e posizioni divergenti espresse prima dell’assemblea,il dibattito si è orientato fortemente a sostegno della mozione, inoltre il Sinodo ha sostenuto una risoluzione per l’interdizione della terapia di conversione volta a modificare l’orientamento sessuale.

La discussione è certamente destinata a continuare, e l’approvazione di questo atto potrebbe contribuire a riaccendere le tensioni interne alla Comunione anglicana, che raggruppa 85 milioni di persone in 165 paesi, praticamente in tutto il mondo, da sempre divisa su questi temi. Soprattutto se l’atto appena approvato si tradurrà in un «grimaldello» per aprire alla questione dei matrimoni fra persone dello stesso sesso, questione allo studio di una commissione che dovrebbe pubblicare il suo rapporto al più presto nel 2020, come riferito durante l’assemblea.

Immagine: via Pixabay