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La Riforma ha cittadinanza globale

Domenica 14 maggio, nello stadio di Windhoek, capitale della Namibia, diverse migliaia di persone hanno partecipato a un culto di commemorazione globale del 500° anniversario della Riforma protestante. L’evento si inserisce nel quadro della dodicesima Assemblea della Federazione luterana mondiale, che si svolge nel Paese africano dal 10 al 16 maggio.

Perché i luterani hanno scelto proprio la Namibia per questa celebrazione mondiale della Riforma? Anzitutto perché in questo (per noi) remoto paese dell’Africa del Sud i luterani sono circa la metà dei due milioni e mezzo di abitanti. In secondo luogo la scelta della Namibia è un simbolo dello spostamento del baricentro della cristianità dal nostro vecchio continente al Sud del mondo. È vero che le celebrazioni per i 500 anni della Riforma sono iniziate a Lund, in Svezia, il 31 ottobre dello scorso anno, con uno storico incontro ecumenico a cui ha partecipato anche papa Francesco; ma la grande e colorata croce latinoamericana che era il simbolo dell’incontro di Lund nei giorni scorsi ha viaggiato dalla Svezia alla Namibia. Un viaggio – ha spiegato il segretario generale della Federazione luterana, il pastore cileno Martin Junge – che serve a rendere visibile il percorso partito da Wittenberg, la città tedesca che è stata la culla della Riforma e dove si è riunito l’ultimo Consiglio della Federazione luterana mondiale nel 2016, passando per la commemorazione ecumenica di Lund, per arrivare fino in Namibia, a testimonianza del fatto che oggi la Riforma ha una «cittadinanza globale», perché «il messaggio della Riforma di liberazione per sola grazia ha viaggiato intorno al mondo e ha trasformato i cuori e le menti di coloro che sono stati trovati da Cristo».

È interessante notare come i luterani declinano nel presente l’antico messaggio della Riforma; il motto dell’Assemblea infatti è «Liberati dalla grazia di Dio – la salvezza non è in vendita, gli esseri umani non sono in vendita, il creato non è in vendita». Non si può mercificare la salvezza, e neanche gli esseri umani né tantomeno il creato, affidato alle nostre cure. È in questa chiave che in questi giorni i luterani di tutto il mondo riflettono sull’eredità della Riforma: chiamati, come ha detto il presidente della Federazione, il vescovo palestinese Munib Younan, «a seguire lo Spirito che lavora ai margini del mondo, proclamando che Dio rifiuta di dimenticare i deboli e i condannati, coloro che sono ignorati dai centri di potere del mondo».

Foto: By Brian McMorrow – Pbase gallery, CC BY-SA 2.5, Link