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Essere cristiani, una questione di gambe!

Ascoltate, o popoli tutti! Presta attenzione, o terra, con tutto quello che è in te! Il Signore, Dio, sia testimone contro di voi
Michea 1, 2

Dice Gesù: «Andate per tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura» 
Marco 16, 15

Essere cristiani significa mettersi in movimento e questa è la nostra beatitudine! André Chouraqui nella sua storica traduzione della Bibbia dalle lingue originali in francese, per esprimere quello che dal greco noi traduciamo con «beati», usa «en marche». Anche se ai giorni nostri questa espressione ci richiama ad un nuovo movimento politico francese, «en marche» significa proprio «in cammino». Essere cristiani è una questione prima di tutto di gambe! Già Isaia invitava a rendere salde «le ginocchia vacillanti» e ad ammirare i piedi del messaggero che porta buone notizie. La nostra voce, la nostra predicazione, ha bisogno dei piedi per poter raggiungere i tanti fratelli e sorelle che attendono l’annuncio dell’Evangelo. La predicazione è un esercizio fisico che impegna non solo la nostra anima e la nostra ragione ma tutto il nostro corpo.

Ce lo ha ben insegnato Gesù che ha sollevato con i suoi sandali la polvere della Galilea e della Giudea per annunziare il Regno di Dio.

En marche, per tutto il mondo: grande o piccolo che sia il nostro mondo, sia esso il nostro quartiere, il nostro paese, la nostra città. En marche a predicare il vangelo: la buona notizia che è Gesù, nostro Signore. En marche verso ogni creatura perché a nessuno sia taciuta la Parola, a nessuno sia celata la gioia, a nessuno sia negata la salvezza! Amen!

Immagine: di warrengoldswain, via istockphoto.com