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Chiesa di San Secondo: un viaggio per consolidare i legami

Nei giorni a cavallo tra aprile e maggio, una quarantina di fratelli e sorelle della chiesa valdese di San Secondo ha preso parte alla consueta gita comunitaria, che li ha portati quest’anno a visitare le città di Padova e Vicenza e a condividere una piacevole piccola crociera sul Brenta. L’esperienza più arricchente è però stata sicuramente la partecipazione al culto domenicale presso la chiesa metodista di Vicenza, momento in cui il gruppo di San Secondo ha potuto conoscere fratelli e sorelle di una comunità non così lontana, ma per molti aspetti diversa per quanto riguarda il modo di esprimere la propria fede e di celebrare il culto domenicale. Con una certa sorpresa, i partecipanti provenienti dalle Valli hanno ascoltato la liturgia celebrata in tre lingue (italiano, inglese e twi, perché la chiesa di Vicenza ha una forte componente ghanese) e hanno cantato alcune strofe degli inni in inglese. Il momento che più li ha colpiti è però stato la raccolta delle offerte, che a Vicenza viene effettuata in modo particolare: accompagnate dalla musica, le persone sono chiamate a lasciare la loro offerta suddivise in base al giorno della settimana in cui sono nate; al termine di ognuna delle sette raccolte, si provvede a calcolare il totale parziale, quindi la somma complessiva offerta.

Per la chiesa di San Secondo, la gita comunitaria rappresenta ormai una piacevole consuetudine, un appuntamento che si ripete, sempre nel periodo primaverile, in corrispondenza di uno dei «ponti» da ormai quattro anni. Era infatti il 2014 quando era stata organizzata la prima «trasferta», in quel caso per far visita all’ex pastore di San Secondo Ruggero Marchetti e alla sua nuova comunità di Trieste. L’esperienza era piaciuta a tal punto da proporre una seconda gita l’anno successivo a Bologna e l’anno dopo ancora a Mantova e Verona, riuscendo sempre a coinvolgere un buon numero di partecipanti.

Al viaggio hanno partecipato anche fratelli e sorelle di Prarostino e soprattutto di Pinerolo; in tal modo, la gita è anche diventata l’occasione per consolidare i legami tra comunità vicine.