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La Claudiana nello spazio pubblico, dalla Fiera di Milano a quella di Torino

A poche ore dalla chiusura della prima edizione di “Tempo di libri” a Milano, Manuel Kromer, direttore della Claudiana, racconta la presenza e gli impegni della casa editrice protestante italiana nell’anno in cui si festeggiano i 500 anni della Riforma protestante.

È possibile pensare che l’editrice Claudiana sia una «testimonial» importante dell’evento che nel 1517 dette vita a un percorso teologico, storico, politico e culturale, ossia la Riforma protestante?

«Cerchiamo di fare la nostra parte con impegno e promuovendo ad ogni evento culturale le nostre pubblicazioni. Abbiamo deciso di essere presenti alle rassegne librarie più importanti a livello nazionale. Lo scorso marzo al “Convegno delle Stelline” dedicato alle Biblioteche nazionali tenutosi a Milano; a fine marzo al Book Pride e alla prima edizione di Tempo di libri, sempre a Milano, e conclusasi solo lunedì scorso. Dal 18 al 22 maggio torneremo a Torino – città nella quale nel 1855 la casa editrice fu fondata in pieno clima risorgimentale e dove oggi opera – al Salone internazionale del libro. L’occasione del Cinquecentenario della Riforma del 2017 ci ha spinti a rafforzare la nostra presenza e la nostra testimonianza».

Oltre al Cinquecentenario, che vi vede particolarmente impegnati, quali altre novità ci sono?

«Una novità importante, ancora poco nota: la Claudiana ha recentemente acquisito l’importante catalogo e il marchio della Paideia, la casa editrice bresciana specializzata in saggi e studi di critica filologica e storica, applicata ai testi dell’antichità classica e cristiana e all’Antico e Nuovo Testamento. Oggi, dunque, l’unione dei due cataloghi completa la nostra proposta culturale e copre, in maniera quasi ottimale, l’offerta della nostra esperienza editoriale: Bibbia, filologia, teologia, storia della chiesa. Pubblicazioni, dunque, di carattere divulgativo e scientifico».

L’iniziativa Tempo di libri di Milano – che inizialmente doveva sostituire il Salone di Torino e oggi invece ne è concorrente – com’è andata?

«È stata un’occasione importante per presentare all’interno del nostro stand le nuove uscite e le pubblicazioni di ottobre; un modo per incontrare operatori del settore, lettori e acquisirne di nuovi. Tuttavia, l’iniziativa non ha riscosso il successo sperato. Il numero di visitatori non è certamente stato quello che si auspicava di poter ottenere. Qualche presenza in più è stata registrata nel fine settimana. Credo che la scelta delle date non sia stata felice, il ponte del 25 aprile ha sicuramente influito negativamente. La Claudiana aveva deciso, dopo varie riflessioni e riscontri, di non promuovere presentazioni nelle Sale eventi; visti i risultati e a posteriori riteniamo di aver fatto la scelta giusta. C’è, ad onore del vero, da dire che l’area messa a disposizione dagli organizzatori alle Case editrici, ossia gli stand nei padiglioni, era molto funzionale, ariosa e priva di barriere architettoniche, molti editori si sono sbizzarriti e realizzando soluzioni creative e accattivanti».

E a Torino?

«Per noi è “giocare” in casa, ovviamente; la presenza della Claudiana al Salone di Torino è ormai una consuetudine e quest’anno sarà “amplificata”. Lo stand previsto è due volte più spazioso rispetto al passato – grazie al costo del plateatico finalmente diminuito e all’occasione del Cinquecentenario – , il nostro stand, poi, ospiterà l’emittente Radio Beckwith evangelica che per tutta la durata della kermesse intervisterà autori, ospiti, pubblico e fornirà un servizio culturale e giornalistico in diretta dal Lingotto Fiere. Tra le attività proposte dalla nostra Casa editrice vorrei ricordare appena l’incontro con il pastore e teologo valdese Paolo Ricca insieme a monsignor Franco Buzzi – presidente dell’Accademia Ambrosiana e prefetto della Biblioteca omonima – incentrato proprio sul Cinquecentenario della Riforma protestante; e anche la premiazione del Concorso indetto dalla Chiesa valdese di Torino sul tema della Riforma e indirizzato alle scuole medie e superiori della città».

Previsioni?

«Non ho questo “potere” e al momento giusto vedremo come andrà l’avventura torinese. Personalmente confidavo in cambiamenti più profondi, radicali, in qualche “azzardo” in più. Tuttavia credo e spero che anche quest’anno l’iniziativa possa ricevere il successo che ha sempre meritato».

Titoli di punta?

«Le lettere di Martin Lutero a Katharina von Bora; è un prezioso libretto che raccoglie la corrispondenza completa e conosciuta che Lutero scrisse a sua moglie. Uno spaccato di vita famigliare davvero interessante. Purtroppo si sono perse le lettere che Katharina scrisse a Lutero; documenti che avrebbero completato e reso ancora più interessante la pubblicazione. Uscirà anche l’ultima novità su Sacco e Vanzetti a settant’anni dalla loro esecuzione e che completa la “trilogia” proposta da Lorenzo Tibaldo, l’autore che ha voluto dedicare ai due italiani giustiziati nel 1921, non per il reato contestatogli ma per le loro iniziative anarchiche, idealiste e pacifiste, che nel 1977 vennero riabilitati con una sentenza storica negli Stati Uniti».

Qual è il messaggio della Claudiana oggi a Cinquecento anni dalla Riforma?

«L’importanza di tornare alla Bibbia, alla “Sola Scrittura”. Per questo motivo nel catalogo abbiamo inserito diversi libri che invitano a una lettura “adulta” della Bibbia e non a una lettura esculisivamente “normativa e prescrittiva”».