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La pastora Denise Kingdom Grier: «Sono un ponte»

Durante il mio soggiorno a Holland Michigan per il progetto Effee ho incontrato Denise Kingdom-Grier, pastora della chiesa riformata Maple Avenue Ministries a Holland. Nata e cresciuta nella enclave afroamericana a Staten Island, New York, ha lavorato prima come social worker per famiglie disagiate e poi nell’ambito delle adozioni cosiddette «crosscultural» (lei stessa era orfana ed è cresciuta in una famiglia adottiva, e ora ha accanto ai suoi due figli diversi figli e figlie adottivi) per poi intraprendere lo studio della teologia, diventando la prima donna di origine afroamericana a essersi laureata in teologia riformata al Western Theologial Seminary (Rca) a Holland.

Vivendo sulla propria pelle la duplice discriminazione in quanto donna afroamericana, Denise comprende il suo ministero come servizio e chiamata a costruire dei ponti, a superare la segregazione, che connota non soltanto tanti ambienti della società americana, ma che persiste anche all’interno delle chiese. Anzi, quando incontro Denise dopo aver partecipato a un culto nella sua chiesa, incuriosita da un progetto simile al nostro «Essere Chiesa insieme», vissuto in un contesto culturale molto diverso, dice con convinzione «I am a bridge», io sono un ponte: cerco di stare ferma, radicata e incrollabile al servizio di chi vuole superare le crepe e le lacerazioni di una chiesa divisa al suo interno, ancora oggi segregata fra ispanici, afroamericani e «bianchi», fra conservatori e progressisti, fra le generazioni.

Per denunciare le lacerazioni all’interno delle chiese protestanti Denis usa la parola apartheid. Termine forte, volutamente provocatorio, dice, per svegliare le coscienze. Sa di che cosa parla, perché negli ultimi anni, accanto al lavoro pastorale, Denis ha dedicato tempo a un dottorato di ricerca sul tema dell’apartheid nelle chiese protestanti degli Stati Uniti e all’elaborazione di modelli per superare la segregazione, abbracciando le differenze, «to embrace differences», partendo da una rilettura della chiamata all’unità nel vangelo di Giovanni. Anche a Holland le lacerazioni e separazioni sono visibili e tangibili nelle tante chiese riformate diverse: First reformed, Christian reformed, Third riformed ecc.

La chiesa di Maple Avenue Ministries aveva rivolto chiamata a Denise perché aveva individuato i suoi doni per fare dei passi avanti nella riconciliazione delle memorie. Infatti è la prima chiesa riunita delle due denominazioni Christian Reformed Church (Crc) e Reformed Church of America (Rca), nate da una dolorosa e violenta spaccatura della prima chiesa riformata nel 1884, con porte chiuse sorvegliate da credenti con le asce brandite per difendere la vera fede.

La memoria di questa spaccatura oggi viene vissuta come chiamata profetica alla riconciliazione e all’integrazione crossculturale, in un quartiere con forte presenza di famiglie messicane e afroamericane, ma confinando con una neighbourhood, un vicinato fatto prevalentemente di upper middleclass, della borghesia «bianca». Forse cartelli come quello che recita: «Non importa da dove vieni, siamo felici che tu sia nostro vicino», piantato in un giardino del quartiere fra i bulbi primaverili, sono i primi frutti della missione profetica della pastora Denis, che si offre come ponte resiliente e affidabile in un contesto multiculturale piuttosto segregato.