sartoria

Il laboratorio per imparare a cucire

Martedì 4 aprile inaugura a Villa Olanda, a Luserna San Giovanni, il laboratorio di sartoria inventato e progettato dalla Diaconia valdese, aperto a disoccupati e disoccupate della val Pellice e del Pinerolese, ai richiedenti asilo e ai rifugiati politici presenti sul territorio. Il primo giorno si terranno i colloqui motivazionali per selezionare al massimo 6 persone che potranno partecipare al corso, mentre dal giorno seguente, mercoledì 5 aprile, inizieranno le lezioni vere e proprie tenute da Anna Bonardello, costumista, stilista e sarta che collabora con la Diaconia valdese. Gli operatori della Diaconia hanno allestito un atelier con 6 macchine da cucire, «perché al di sopra di questo numero è difficile che la docente riesca a seguire bene tutte le persone e i partecipanti al corso», spiega Diego Mometti, operatore Csd, ospite a Tutto Qui su Radio Beckwith evangelica.

L’esperienza ricalca quella attivata un anno fa alla Crumiére di Villar Pellice, dove erano stati ospitati 60 richiedenti asilo ed era stato avviato un laboratorio simile, rivolto però soltanto agli ospiti della struttura. Dopo quel laboratorio, che aveva impegnato 7 richiedenti asilo, le persone avevano partecipato ad alcuni mercatini con i manufatti realizzati e alcune persone avevano anche trovato un’attività tramite borse lavoro. Quando si è passati interamente al modello dell’accoglienza diffusa e si è smesso di utilizzare la Crumiére, si è pensato che fosse il momento di aprire l’esperienza a tutti i soggetti più svantaggiati del territorio.

Per partecipare al corso non si richiedono particolari abilità in ambito sartoriale, proprio perché è un corso di base per insegnare i fondamenti di un mestiere di cui c’è più che mai bisogno oggi e che può aprire prospettive lavorative in futuro. «Le caratteristiche che chiediamo a coloro che verranno a candidarsi per partecipare al corso sono: una buona manualità, la passione per imparare questo mestiere e la costanza per seguire il corso, che durerà fino a fine giugno e si svolgerà tutti i martedì e mercoledì dalle 9 alle 16», continua Mometti. Le candidature si possono inviare all’email laboratorimigranti@diaconivaldese.org.

Per il momento i laboratori della Diaconia valdese non sono aperti al pubblico, ma lo scopo di questi laboratori è quello di fare in modo che le persone sviluppino le proprie attitudini per mettere a disposizione le abilità apprese di chi vuole o ne ha bisogno. Questo potrà portare in futuro anche la possibilità di avviare una propria attività. Il corso, gratuito, non rilascerà attestati, ma garantirà una prima introduzione al mestiere e al mondo della sartoria, per poi cercare opportunità lavorative in quel settore o partecipare a corsi professionali veri e propri.

«Il laboratorio punta a standard di qualità, utilizzando materiali che ci vengono donati, trasformarli e creare degli oggetti nuovi. È il principio dell’upcycling, non il riciclo degli oggetti ma il dare una nuova vita a nuovi manufatti», spiega ancora Mometti.