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Ernesto Buonaiuti: due pubblicazioni e un convegno a Bologna

Rilanciato da alcune recenti pubblicazioni e recenti convegni, prosegue l’interesse del mondo accademico e delle Chiese nei confronti di Ernesto Buonaiuti, principale rappresentante del modernismo in Italia. Un primo segnale d’attenzione fu, nel mondo protestante italiano, il libro del prof. Valdo Vinay, pubblicato nel 1956 (decennale, fra l’altro, della scomparsa del presbitero, teologo e studioso) con il titolo Ernesto Buonaiuti e l’Italia religiosa del suo tempo (Claudiana, collana della Facoltà valdese di Teologia).

Ora, alla vigilia di un importante convegno previsto per domani a Bologna, con il titolo «Ernesto Buonaiuti nella cultura europea del Novecento», parliamo di questa e delle altre recenti iniziative con Roberto Bottazzi, responsabile presso la Facoltà valdese, della Formazione teologica a distanza, e uno fra i relatori. «L’origine di questo convegno [che vedrà intervenire, fra gli altri Marc Cheymol, Michèle Gendreau-Massaloux, Tullio Gregory, Vito Mancuso e Francesco Margiotta Broglio, ndr] è da riferirsi ad alcuni anni fa – ci dice in proposito –, quando la studiosa Barbara Faes, in un fondo relativo a Buonaiuti dell’Università La Sapienza di Roma, trovò molte sue opere ma anche, tra i vari documenti, anche delle copie di un carteggi di Buonaiuti stesso con il pastore metodista Sergio Carile. A questo punto la studiosa si rivolse alla Facoltà valdese: l’abbiamo così messa in contatto con il figlio del pastore, Paolo Carile, docente emerito di Letteratura francese a Ferrara, il quale aveva avuto in eredità dal padre una serie di testi di Buonaiuti».

Si arriva così a un convegno presso la Facoltà valdese (Roma, 30-31 ottobre 2015, in collaborazione con La Sapienza: «Ernesto Buonaiuti nella cultura italiana ed europea del suo tempo: tra modernismo e mondo evangelico» [furono relatori, fra gli altri, anche Daniele Garrone, Alberto Melloni, Valdo Spini, Lothar Vogel, ndr]… «Sì – riprende Bottazzi –: gli Atti di questo convegno, oltre 400 pagine, sono stati appena pubblicati dall’editrice Morcelliana nella rivista Modernism (n. II/2016); parallelamente, inoltre, è uscito anche un testo di Sergio Carile, a cura del figlio: Diario di guerra: fiducioso nel nulla. Tra Lunigiana e Garfagnana attraverso la Linea Gotica [il libro è pubblicato dall’editrice Aracne in collaborazione con l’editrice Claudiana, ndr]. In appendice a questo diario si trova la corrispondenza inedita tra Sergio Carile e Buonaiuti: e questi sono i due volumi che saranno presentati al convegno bolognese: saranno presenti esperti di Modernismo e di Buonaiuti, fra cui Vito Mancuso che non poté essere presente al convegno del 2015 e interverrà sulla “Modernità del Modernismo”».

L’intervento di Roberto Bottazzi avrà peraltro anche degli accenti di esperienza personale: «Per volere di Paolo Carile interverrò sulla lunga frequentazione e amicizia che ho potuto avere con il pastore Sergio, negli anni 80-90. Parlerò dunque di lui come pastore metodista, come persona impegnata nella diffusione della spiritualità e teologia e dell’apporto alla storia del protestantesimo offerte specificamente dal metodismo wesleyano; ma anche della curiosità di Carile per le scienze e per il modernismo e Buonaiuti, di cui più volte mi parlò. Il pastore ebbe anche una grande sensibilità ecumenica, dando vita fra l’altro a un gruppo di studi sulla catechesi ecumenica, ed è ben presente anche nel ricordo del gruppo di Bologna del Segretariato attività ecumeniche». Possiamo annotare anche, come rileva Paolo Carile nell’introdurre il carteggio fra suo padre e Buonaiuti, che alcune relazioni epistolari di quest’ultimo con pastori protestanti erano già state avviate durante la guerra, «come testimoniano, per esempio, i  carteggi con Giovanni Miegge e Emanuele Sbaffi».

L’appuntamento è dunque per le ore 18 di domani venerdì 31 marzo, a Bologna, nella sede di Palazzo Fava/Palazzo delle Esposizioni (via Manzoni 2).