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Nuove tappe nel dialogo cattolico-anglicano

Quello di Bergoglio si sta caratterizzando per essere, fra le altre cose, un pontificato delle “prime volte” ecumeniche e interreligiose. Una nuova pietra miliare verrà posata il prossimo 13 marzo quando appunto per la prima volta una funzione religiosa anglicana verrà celebrata nella basilica di San Pietro a Roma. In particolare si terrà una Preghiera corale, in sostanza l’equivalente dei vespri cattolici. Si tratta dell’ennesimo momento congiunto legato ai 50 anni dalla ripresa del dialogo cattolico-anglicano e dall’apertura del Centro anglicano di Roma in via del Babbuino.

E proprio in visita al Centro, ospitato nella gotica chiesa di All Saints nella centralissima via romana, si recherà in visita il pontefice il 26 febbraio, per rinsaldare ancor più il legame di fratellanza e per ricambiare la presenza dell’arcivescovo di Canterbury (massima autorità spirituale della Comunione anglicana) Justin Welby lo scorso ottobre alla chiesa dei santi Andrea e Gregorio al monte Celio, occasione in cui i due hanno firmato una dichiarazione comune volta a dare nuovo slancio e supporto al dialogo fra le parti.

Il servizio liturgico in Vaticano, accordato dall’arciprete di San Pietro cardinale Angelo Comastri,  verrà condotto dall’arcivescovo David Moxon, rappresentante personale a Roma dell’arcivescovo di Canterbury, mentre la predicazione sarà affidata all’arcivescovo cattolico Arthur Roche, inglese e segretario della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti. La scelta è caduta sul 13 marzo perché è questa la data disponibile più vicina al giorno della morte di san Gregorio Magno il 12 marzo del 604, il pontefice che portò il cristianesimo in Gran Bretagna ed è per questo divenuto il patrono delle relazioni fra le due chiese.