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La Bibbia e i materiali del mondo nell’opera di Harry Rosenthal

Venerdì 27 gennaio si è spento all’età di 94 anni, in Portogallo, dove viveva gran parte dell’anno, Harry Rosenthal. Era nato a Vienna in ambiente ebraico, l’invasione nazista lo costringerà a emigrare. A Parigi, studente universitario, comincerà a frequentare il mondo protestante a cui si sentirà sempre legato. Trasferitosi a Milano diventerà un affermato imprenditore (era ingegnere elettrotecnico). Accanto al lavoro svilupperà un forte interesse per la scultura, sperimentando un’infinita tipologia di materiali: argilla, gesso, bronzo, leghe metalliche, vetro. Decine di mostre e di sue opere in spazi pubblici testimoniano della sua arte singolare.

A Milano, nel parco di via Palestro campeggiano i suoi Quattro cavalieri dell’Apocalisse. Anni fa donò alla chiesa valdese di Milano, che frequentò per parecchio tempo, le vetrate ispirate a temi biblici. La scorsa estate l’artista ha donato, in occasione del trentennale della Cà d’la Pais in val d’Angrogna (valli valdesi – Torino), un prezioso manufatto intitolato La danza della pace delle tre religioni monoteistiche.

Rosenthal, artista di fama mondiale, con la sua arte ha contribuito, in tante occasioni, al dialogo tra le grandi religioni viventi. Amava la Bibbia, amava la pace. I funerali, per volontà della famiglia, si sono svolti venerdì 3 febbraio a Carpiano (Melegnano), il Comune dove lo scultore si era ritirato. Nel corso del funerale, tenutosi nella chiesa parrocchiale di Carpiano, il pastore valdese Giuseppe Platone ha rivolto un messaggio di speranza: «Il Signore ha dato, il Signore ha tolto; sia benedetto il nome del Signore» (Giobbe 1, 21).