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I leader religiosi fanno il test dell’Hiv

Oggi, 37 milioni di persone vivono con l’Hiv. Queste persone hanno bisogno di poter accedere al trattamento «antiretrovirale» come salvavita, tuttavia, solo 16 milioni sono in grado di riceverlo.

Uno dei primi passi per il trattamento è sapere se si è sieropositivi.

Convincere la gente a fare il test è la prima sfida: allo stato attuale meno del 50% delle persone che convivono con l’Hiv conosce il proprio status di sieropositività.

«Molte, troppe, persone non sono a conoscenza di come sia trasmissibile il virus, né quale sia il trattamento sanitario in caso di contagio. In troppi, ancora, non hanno accesso al test. Altri invece hanno paura di poter essere stigmatizzati nel caso di sieropositività. I leader religiosi e le comunità – ricorda il Consiglio ecumenico delle chiese (Cec) reclamizzando la campagna sul sito con un testimonial d’eccezione, il segretario generale e pastore Olav Fykse Tveit – possono offrire la loro importante testimonianza e il loro esempio, proprio per superare lo stigma che circonda il test dell’Hiv. Siamo in grado di dimostrare che conoscere il proprio stato di salute è importante per tutti: perché l’Hiv è un virus, non una condizione morale».

Il ruolo delle chiese, dei capi religiosi e delle comunità di fede «può raggiungere le persone sia nelle “sale del potere politico” che a livello di base».

Anche il Consiglio nazionale delle chiese Filippine, proprio in questi giorni, sta promuovendo il «test del clero» con una campagna pubblicitaria attraverso dei manifesti ai bordi delle strade che ritraggono le immagini di vescovi a fare il test dell’Hiv: un modo per stimolare le persone a «farlo con tranquillità», come recita lo slogan .

«Ho fatto il test per l’Hiv – ha detto Olav Fykse Tveit, segretario generale del Cec, che ha fatto il test a Oslo, in Norvegia – come dimostrazione del nostro sostegno alla campagna “Leading by Example: Religious leader e il test Hiv”».
È possibile aderire alla campagna in autonomia, in ogni chiesa o comunità per «Dare il buon esempio: leader religiosi e il test Hiv», oppure sostiene in Cec, incoraggiare le persone a fare il test attraverso i sermoni, o trovando altri modi per condividere le informazioni sui test e sul trattamento sanitario Hiv, un modo per promuovere, ovunque nel mondo, comunità non discriminatorie su questo tema.

Immagine: di Albin Hillert/WCC, via oikoumene.org