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Welby in Vaticano per il cinquantenario, ma le date non tornano

I giornali e le televisioni del mondo hanno narrato l’importante giornata ecumenica vissuta ieri a Roma, in occasione dell’incontro fra l’arcivescovo di Canterbury Justin Welby, capo della Comunione anglicana, e papa Bergoglio. Per la prima volta nella storia hanno presieduto insieme una celebrazione, segnatamente quella dei vespri, nella chiesa di San Gregorio al Celio, firmando in apertura di cerimonia una importante dichiarazione comune che sottolinea l’importante percorso di dialogo avviato, dopo secoli di buio, 50 anni fa, a seguito dell’incontro fra i loro predecessori, Paolo VI e Michael Ramsey, in cui fra l’altro vennero istituiti il Centro anglicano a Roma e la commissione internazionale anglicana-cattolica al fine di ricominciare un dialogo interrotto da troppo tempo. La scelta del luogo è altamente simbolica perché da questa chiesa partì nell’anno 597 quello che diventerà Agostino di Canterbury, su invito di papa Gregorio Magno, per evangelizzare le genti d’Inghilterra.

La dichiarazione congiunta celebra l’importante riavvicinamento fra le due chiese, ma sottolinea come siano altre le sfide che oggi dividono le due realtà , differenti rispetto a quelle di 50 anni addietro. Vengono infatti specificate le divergenze in materia di ordinazioni femminili e di benedizione per le coppie dello stesso sesso, tema quest’ultimo fonte ancora di dibattito anche all’interno della Comunione anglicana che al momento presenta due velocità a riguardo.

In realtà quello fra Ramsey e papa Montini non fu il primo incontro ma stranamente questa è stata la notizia fornita e questa la data scelta per la celebrazione. Ma furono i loro due predecessori, Giovanni XXIII e l’arcivescovo di Canterbury Geoffrey Fischer a ristabilire relazioni interrotte dai tempi della Riforma, più precisamente dal 1559. Fischer si recò in visita in Vaticano il 2 dicembre 1960, primo anglicano a varcare le mura leonine dal 1414.

Fu una pietra miliare nell’ecumenismo che infatti Paolo VI menziona nel suo discorso di fronte all’arcivescovo Ramsey 6 anni dopo, il 23 marzo 1966.

E’ certamente mutato anche il linguaggio cui i due leader religiosi attinsero per definirsi reciprocamente: all’epoca il termine “Sir” venne usato da Fisher per interloquire con Roncalli che a sua volta usò “Dottor”. Oggi nella dichiarazione congiunta.

le parole usate sono “Sua Santità” e “Sua Grazia”. Segno del mutare positivo delle relazioni.

Un curioso refuso storico da parte dei media che non cancella l’importanza dell’incontro di ieri, ulteriore tappa di un percorso iniziato però 56 anni fa e non 50.