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I battisti della Georgia aiutano il vicino musulmano

Malik Waliyani, arrivato al suo negozio-stazione di benzina, la scorsa settimana, lo ha trovato completamente devastato: registri danneggiati , oggetti rubati e vandalizzati, il registro di cassa aperto e saccheggiato. Dunque, una vita di risparmi e lavoro andati in fumo. Waliyani , aveva rilevato la stazione-negozio solo tre mesi fa, un affare. Ovviamente era assicurato, ma non per un danno così grande. La chiesa battista che opera nella contea di Dekalb in Georgia, ha deciso dunque di aiutare l’amico musulmano. Un membro del vicino Smoke Rise Baptist Church, avendo saputo del furto ha immediatamente attivato una rete di solidarietà, attraverso i social web, radunando tutti gli amici e membri della congregazione in una catena di solidarietà.

Così, domenica scorsa dopo il culto, decine di membri si sono presentati con van, camion e auto presso la stazione TruBuy BP sulla Lilburn-Stone di Mountain Road di proprietà di Malik e hanno riempito i propri mezzi con tutta la spesa caricabile: caramelle, bibite, patatine, prodotti per le pulizie, alimenti, insomma tutto ciò che era rimasto integro, intatto, nel negozio appena derubato. Carole, della comunità battista, ha detto: «mio marito ha girato intorno al negozio e al distributore di benzina di Malik per consumare tutto il carburante dell’auto per poter fare il pieno da Malik», tutto il possibile per aiutare il loro fratello in difficoltà.

«Incredibile» ha detto Waliyani, musulmano ismaelita nato in India, che vive in Georgia da circa dodici anni. «Non riuscivo a credere ai miei occhi, non sapevo di avere tanti amici nella vicina comunità battista. Mi sono stati vicini in questo momento davvero difficile aiutandomi economicamente e regalandomi speranza per il futuro».

Questa è la seconda volta che Waliyani subisce atti vandalici nel suo negozio. Nel 2012, nella precedente attività commerciale, aveva subito una rapina a mano armata. Il reverendo Chris George, pastore della Smoke Rise, che conta circa 1.800 membri attivi, ha detto che l’azienda di Malik è sempre stata una comoda tappa per tutti i membri della Chiesa. La congregazione ha voluto fare qualcosa di più che «inviare cartoline che offrono preghiere» offrendo un supporto tangibile per non essere solamente «buoni vicini».

La catena di solidarietà si è poi estesa ad altre persone che si sono offerte di aiutare Waliyani (sposato con un bambino piccolo) per concorrere anche alle spese del mutuo. «Tutto ciò è meraviglioso», ha concluso Malik: «questo mi renderà più forte, se Dio vuole. La mia fede insegna che si devono sempre costruire ponti e anche se seguiamo religioni diverse siamo tutti figli di Dio».