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Arriva anche nelle Valli Valdesi l’Iron Bike

Dal 23 al 30 luglio scatta l’edizione 2016 dell’Iron Bike. Ventitreesima edizione, si parte sabato 23 luglio da Tenda con le verifiche tecniche, la consegna del pacco gara e il trasferimento per il prologo di 38 km e 1600 mt di dislivello e l’arrivo a Limone Piemonte. Domenica 24 ci si sposta da Limone ad Acceglio, in val Maira. Sarà una tappa molto impegnativa, forse la più dura con 110 km e 3970 mt di dislivello; il passaggio nel Parco delle Marittime, alle Terme di Valdieri, attraverso il col di Val Scura. Lunedì 25 luglio da Acceglio a Cavour attraverso 80 km, 2500 mt di dislivello, la Cima di Bellino a 3000 mt e due giri finali sulla rocca di Cavour. Martedì 26 luglio si arriva a Bobbio Pellice dopo 70 km e 2500 mt di dislivello attraverso Rucas, la colletta di Valanza, e un giro sui sentieri dei Valdesi passando anche da Sibaud. La quarta tappa parte da Bobbio e arriva a Pramollo in 80 km e 3000 mt di dislivello attraverso i tre rifugi Barbara, Barant e Jervis, la salita al Col Giulian e la discesa a Prali, la risalita al Bric Rond e la discesa a Pramollo. Giovedì 28 luglio si arriva al rifugio Selleries con una nuova prova speciale di 28 km attraverso i Sette ponti del vallone del Gran Dubbione, la single track in discesa dal colle dell’Albergian e l’arrivo al lago del Laux e poi al Selleries dopo 3500 mt di dislivello e 100 km. Venerdì 29 luglio dal Selleries a Sestriere attraverso la discesa dal Forte di Fenestrelle, i 4000 gradini, la salita allo Chaberton a quota oltre 3000 mt e 80 km. L’ultima tappa sarà di trasferimento e farà arrivare i concorrenti tutti insieme a Sauze d’Oulx dopo 45 km e 1160 di dislivello. «Sono un centinaio gli iscritti finora. Una trentina dall’estero, Olanda, Belgio, Spagna che dopo l’Italia è la nazione più rappresentata, la Gran Bretagna, la Finlandia e la Germania. Abbiamo anche atleti nuovi dal Messico, dalla Lituania e dal Sudafrica con la campionessa mondiale di single speed, la bici senza marce. Ci sono anche cinque donne tra cui la favorita nostrana Chiara Musso di Boves», spiega Bettina Cantamessa dell’organizzazione. Cesare Giraudo è il patron ma «siamo quasi una cinquantina di persone, per lo più volontari, coinvolti. Abbiamo diversi mezzi impegnati, sei moto, tre apripista e tre chiudi pista. Tre medici a disposizione, un elicottero, sei mezzi della CRI e i corpi speciali in fuoristrada e a piedi per intervenire nei sentieri. Gli atleti stranieri rimangono sempre affascinati dal fatto che oltre alle Dolomiti esistano luoghi altrettanto belli nelle Alpi italiane», conclude Cantamessa. Organizzare l’Iron Bike costa circa 100.000 euro, qualche finanziamento pubblico resiste e l’iscrizione varia tra i 600 e gli 800 euro a concorrente, ma la pubblicità che fa alle nostre montagne e luoghi è impagabile.

Immagine: Pagina Facebook Iron BIke