bud

Addio al gigante buono

Una fessura sottile al posto degli occhi, una barba a nascondere il viso, un fisico imponente. È morto ieri Bud Spencer nome d’arte di Carlo Pedersoli conosciuto come attore e come nuotatore e pallanuotista. Napoletano di origine, ha avuto una buona carriera nel nuoto agonistico vincendo 11 campionati italiani. Ma è senz’altro la carriera d’attore ad averlo consacrato al grande pubblico. Con Terence Hill ha formato una coppia rimasta nell’immaginario collettivo italiano e non solo. Sganassoni a parte, Bud ha anche recitato in film diretti da registi come Dario Argento ed Ermanno Olmi.

Ma il ruolo di «bambino» ne «Lo chiamavano Trinità» e nel sequel «Continuavano a chiamarlo Trinità» è quello che è rimasto più impresso a tutti anche perchè il sequel è ancora il quarto film più visto di sempre nelle sale italiane (dopo Guerra e pace, Ultimo tango a Parigi e Per un pugno di dollari) e le due pellicole sono state distribuite in tutta Europa con un successo quasi inspiegabile (oggi tutti i maggiori quotidiani tedeschi, spagnoli e francesi riportano la notizia della morte con ampio risalto).

Dopo gli «spaghetti western» di Sergio Leone il cinema italiano ha saputo reinventarsi con questi personaggi, ridando nuova linfa al filone che poi si è sviluppato con alti e bassi, mentre la coppia Spencer-Hill ha continuato sulla propria strada, esplorando foreste pluviali, assolate strade degli Stati Uniti, isole sperdute. A farla da padrone la lotta contro il sopruso dei più forti, risolta con la violenza «buona» (mai visto morti o un filo di sangue dopo le scazzottate?) e la semplicità di una coppia onesta e al servizio del più debole, della natura, degli animali, delle minoranze. Anche la religione viene messa in mezzo con diversi passaggi biblici sempre in «Trinità» ruotando attorno a una comunità mormone che viene vessata da banditi messicani al soldo di un signorotto (vale la pena riverderlo, per le bellissime ambientazioni, girate per una buona parte a Campo Imperatore (Provincia dell’Aquila).

Bud Spencer ha avuto ruoli da protagonista al di fuori della coppia, ad esempio i due film, girati in Italia in Toscana, legati al mondo dello sport, tanto caro a Spencer visti i suoi trascorsi di atleta. «Bomber» e «Bulldozer», molto simili fra di loro, affrontano il mondo della boxe del football americano e anche in questo caso le botte non mancano, ma sempre rivolte ai «cattivi» di turno. Il messaggio che viene trasmesso è quello di uno sport pulito e leale, come scuola di vita.

Forse dovremmo rivederci questi film, per farci due risate, che fa sempre bene. Ma poi, come spesso accade, se ci riflettiamo un secondo, possiamo trovare molti spunti interessanti e di riflessione, anche profonde, nascosti dietro a schiaffoni, pugni e gigantesche risse.