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“Magnituto 5.5” la simulazione del terremoto

È stata un’esercitazione in grande stile quella iniziata martedì 14 giugno e terminata ieri pomeriggio. A essere coinvolto è stato il territorio piemontese con particolare «riguardo» per Luserna San Giovanni. «Magnitudo 5.5» è il nome di questa esercitazione che ha toccato centinaia di persone che hanno simulato appunto un terremoto con epicentro a Luserna San Giovanni, comune posto in una delle zone a maggior rischio sismico della Regione e già protagonista, suo malgrado, di un disastroso terremoto nel 1808.

Siamo andati a vedere da vicino il cuore pulsante dell’emergenza, la sede della Protezione Civile nella frazione San Giovanni, dove si sono concentrate le maggiori energie di questo terremoto simulato. A fianco della sala operativa di comando (dove trovano spazio Vigili del Fuoco, Soccorso 118, Soccordo Alpino, Polizia Municipale) si è installata l’unità di crisi, con tecnici provenienti anche da altre regioni italiani. Inoltre gli uffici comunali si sono spostati in questo luogo, simulando il crollo del Municipio ma garantendo quindi i servizi essenziali alla popolazione.

Nei prati a ridosso della struttura sono stati posizionati due campi «virtuali» provenienti con una colonna mobile da Lombardia e Liguria e capaci di ospitare 500 persone.

Guarda il video con i dettagli dell’esercitazione e delle operazioni d’emergenza

Uno dei momenti più complessi della simulazione è stata l’evacuazione di una casa di riposo, l’Asilo Valdese per persone anziane di Luserna San Giovanni. Anche in questo caso, Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Croce Rossa e infermieri hanno testato la complessa macchina dei soccorsi che si è dovuta confrontare con persone anziane e con gravi problemi di deambulazione.

Ovviamente anche in questo caso per non destabilizzare gli ospiti della casa di riposo si è provveduto a coinvolgere dei figuranti, ma l’intervento nella struttura ha comunque visto interessate diverse persone e diversi enti.

Ha funzionato quindi il collegamento fra il territorio e gli enti superiori. «Abbiamo testato la catena di comando – ci ha detto Diego Cogno, comandante della Polizia Municipale di Luserna e responsabile della Protezione Civile – e siamo riusciti a comunicare con Roma in tempi rapidi. Questo ci ha permesso di inoltrare delle richieste di aiuto in settori che noi non riuscivamo a coprire (un esempio: un interprete cinese, scovato in Città Metropolitana, visto che sul nostro territorio la comunità cinese è molto presente ed è necessaria la sua presenza in un momento di crisi). Ovviamente non tutto ha funzionato alla perfezione ma era proprio questo l’obiettivo. Ora abbiamo un protocollo di intervento».

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Immagini: Samuele Revel