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Onore a John Robert Lewis

L’Holocaust Memorial Museum degli Stati Uniti, il museo «ufficiale» sull’Olocausto che il governo federale ha voluto a Washington, ha conferito la sua più alta onorificenza a John Robert Lewis, leader del movimento per i diritti degli afroamericani. Il riconoscimento, istituito nel 2011 e intitolato al premio Nobel Eliezer Wiesel (presidente fondatore del Museo), viene attribuito a personalità internazionali che secondo il Museo hanno promosso la dignità umana e dunque «prevenuto» la logica del genocidio – lo slogan del premio cita lo stesso Wiesel, reduce dai lager nazisti: «Una persona d’integrità può fare la differenza».

Lewis è l’ultimo dei «sei giganti» della battaglia che nel corso dei Sessanta ha cambiato la società americana (James Farmer, Philip Randolph, Roy Wilkins, Whitney Young, Martin Luther King). Classe 1940, originario dell’Alabama, figlio di due mezzadri del sud che misero al mondo nove figli, il piccolo John riuscì a studiare a Nashville, in Tennessee, dapprima nell’American Baptist Theological Seminary e poi presso la Fisk University. Risalgono a quel periodo la formazione battista e i primi incontri sulla nonviolenza tenuti dai pastori James Lawson e Kelly Miller Smith nella Clark Memorial United Methodist Church. È con quel bagaglio spirituale che il giovane Lewis cominciò a impegnarsi politicamente contro la segregazione della comunità nera: dai primi sit-in pacifici nella città di Nashville al celebre boicottaggio degli autobus di Montgomery, uno dei primi atti del movimento d’emancipazione che gli sarebbe costato più volte la libertà, ma che lo avrebbe condotto alla guida il Comitato degli studenti non violenti.

Membro del Partito Democratico, dal 1987 Lewis rappresenta il quinto distretto della Georgia nella Camera dei Rappresentanti del Congresso. È stato eletto 14 volte: soltanto una non ha superato il 70% dei suffragi.

Durante la cerimonia di conferimento del premio, svoltasi il 4 maggio a Washington, il presidente del Memorial Museum Tom Bernstein ha definito Lewis «leader di straordinario coraggio morale e fisico, ispirazione delle persone di coscienza di tutto il mondo».

Nel cinquantesimo anniversario dell’indimenticabile marcia su Washington del 28 agosto 1963, culminata nel celebre «I have a dream» di Luther King, Lewis ha dichiarato: «Abbiamo percorso grandi distanze, come società e come popolo. Il nostro paese è un paese molto migliore, noi siamo un popolo molto migliore. Ma non siamo ancora arrivati. Non abbiamo ancora creato la comunità che amiamo».

Foto: Av Marion S. Trikosko, U.S. News and World Reports – This image is available from the United States Library of Congress’s Prints and Photographs division under the digital ID ppmsc.01270.This tag does not indicate the copyright status of the attached work. A normal copyright tag is still required. See Commons:Licensing for more information.العربية | čeština | Deutsch | English | español | فارسی | suomi | français | magyar | italiano | македонски | മലയാളം | Nederlands | polski | português | русский | slovenčina | slovenščina | Türkçe | українська | 中文 | 中文(简体)‎ | 中文(繁體)‎ | +/−, Offentlig eiendom, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1667538