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MineraLuserna, alla scoperta dei minerali

Le attività estrattive (Pietra di Luserna in val Pellice, talco in val Germanasca) hanno segnato nel passato il tessuto sociale del territorio delle valli valdesi. Ancora oggi molte persone sono impegnate in attività legate all’estrazione o all’indotto che esso crea (sia industriale che culturale, Scopriminiera è l’esempio più riuscito). Mancava in questo territorio una vetrina di questo mondo, solo in parte coperto dalla rassegna della Fiera della Pietra di Bagnolo Piemonte. Ecco nascere allora MineraLuserna, una rassegna che si tiene a Luserna San Giovanni il 7 e l’8 maggio. Al centro dell’evento, come facilmente si può intuire, i minerali. Ma il programma è ricco e ampio e «sostituisce» l’annuale esposizione mineralogica di Pinerolo che quest’anno non si terrà. A organizzare la rassegna sono diversi attori: l’associazione Commercianti e Artigiani di Luserna e il Gruppo Mineralogico Pinerolo e Valli sono i due principali. Inoltre è presente il patrocinio della Regione Piemonte, della Città Metropolitana di Torino e del Comune di Luserna San Giovanni e la collaborazione della Pontevecchio Acque Minerali e dell’Unione Cavatori di Bagnolo Piemonte. La due giorni è articolata su momenti molto diversi fra loro. Il sabato si parte alle 17 all’auditorium comunale con la conferenza sui microminerali della Pietra di Luserna e la «Lusernaite» a cura dell’associazione Micromineralogica Italiana. Alle 20,30 invece presentazione del libro di Federico Magrì e Paolo Jannin, «Antiche miniere delle Alpi Cozie». Il giorno successivo spazio ai più giovani con vari laboratori, anche in collaborazione con il Museo di Scienze Naturali di Pinerolo. Oltre alla rassegna mineralogica ci sarà il laboratorio di ricerca dell’oro fluviale, quello di ricerca dei fossili, quello di microscopia e diverse esposizioni. Il tutto a partire dalle 9 di mattina fino alle 18. «L’idea è nata dai giovani – spiega Tullio Parise, uno degli ideatori della rassegna – e a loro è dedicata buona parte della due giorni». «La zona del Pinerolese è un’area ricchissima dal punto di vista mineralogico – aggiunge Francesco Giacomino, del Gruppo Mineralogico – e ciascuna delle tre valli (Pellice, Chisone e Germanasca) ha la sua particolarità e richiama appassionati anche da zone più lontane: i minerali alpini sono esposti in collezioni di tutto il mondo». Ed è notizia di poco tempo fa che la Pietra di Luserna, traino economico di parte della val Pellice e della zona Bibiana-Barge-Bagnolo, finirà dall’altra parte del globo per lastricare un importante museo in fase di ultimazione. «Il Louvre di Abu Dhabi – ci spiega Ermanno Marocco, sindaco di Rorà, uno dei tre Comuni (Luserna e Bagnolo gli altri due) in cui insistono le cave di Pietra di Luserna – verrà lastricato con migliaia di metri quadrati della nostra pietra, che ha vinto la concorrenza risultando quella qualitativamente migliore. Il nostro obiettivo, come Unione montana Pinerolese, è quindi di promuovere meglio ciò che abbiamo e le ricadute potrebbero interessare un territorio vasto». La crisi che sembrava fino a non molto tempo fa attanagliare questo settore sembra ormai dimenticata. «Abbiamo visto che negli ultimi tre anni il mercato tiene, con un lieve incremento. Piuttosto che di crisi preferiamo parlare di nuove opportunità» conclude Marocco.

Le pietre, i minerali, diventano quindi protagonisti a livello sia commerciale sia culturale. La val Germanasca ha da tempo intrapreso la sua strada con la valorizzazione delle miniere dismesse con «Scopriminiera» e «Scoprialpi» oltre a «esportare» in tutto il mondo il pregiato talco. Ora si aprono nuove prospettive anche per la Pietra di Luserna (e la mineralogia)?