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Il tempo della quaresima nel quartiere delle banche

«Con uno scopo nella tua missione otterrai quello che desideri». Downtown mi accoglie così, tornando in superficie dopo mezz’ora di treno dal quartiere di Edgewater Presbyterian Church. Il mito degli Usa è un po’ più sfumato, una scritta in bianco sulla vetrina di un Nike’s shop, ma è sempre ancora lì anche se un po’ più sullo sfondo. E’ mercoledì della ceneri, l’inizio della quaresima, della rinuncia e del digiuno. Andare a spasso nel quartiere delle banche e della borsa di Chicago pensando al digiuno e con un senza tetto che ad ogni vicolo e ad ogni riparo ti chiede un quarto di dollaro fa l’effetto di un pugno in faccia. La sconfitta e il successo fanno parte della missione, il problema, al massimo, è la sicurezza. Quando chiedo al bar perché la porta del bagno è chiusa mi indicano lo scontrino dove, accanto alla password per il wifi interno, c’è il codice del giorno da digitare per aprire la porta. Solo chi può pagarsi un caffè caldo ha diritto ad andare al bagno. Poi esco e mi dirigo verso S. Peter’s church. Oggi ci sono 10 messe e c’è la fila fuori. Ognuno chiede un segno con le ceneri, lentamente in fila si passa davanti ad un guardia giurata, poi un metal detector e si entra in chiesa. Il prete distribuisce cenere sulla fronte. Poi si torna fuori, al vento e al gelo. Ognuno alla propria missione. Sedute di fronte a me due donne hanno la fronte segnata con un piccola croce di cenere. Giovane e ed elegante la prima scende nella zona dei teatri in centro.

La seconda viene con me. Sulla sua fronte scura la croce quasi non si vede mentre trascina tre borse di plastica. Scende una fermata prima della mia. Guardo fuori e dalla strada e dalle case si capisce subito che qui c’è uno zero in meno nello stipendio. Sono passate poche fermate ma i confini tra il fallimento e il successo, tra chi può permettersi di digiunare e chi sta seduto sui gradini della chiesa a mendicare qualche cent, sono fragili. Il rischio di passare nella parte povera è molto maggiore della possibilità di traslocare nella zona ricca. Fuori si gela, la metropolitana si riempie di gente che non sa dove passare la notte. Sono quasi le sei e sto andando a distribuire cenere sulla fronte anch’io. Il periodo della quaresima che inizia oggi è diventato, nella vulgata odierna, la rinuncia ad alcuni cibi e al piacere. In cambio si spera di ottenere il perdono del Signore. Anche nella chiesa presbiteriana di Edgewater, come in quasi tutte le chiese protestanti si celebra il culto del mercoledì delle ceneri. Inizia un periodo di riflessione sul proprio percorso spirituale e sul proprio rapporto con Dio. Una volta era il periodo di preparazione pre-pasquale al battesimo. Un periodo di silenzio e preghiera nel quale si abbandonavano le cose che ci allontanavano da Dio. Un tempo di formazione e di cammino interiore. Dopo la predicazione ognuno di noi lascia cadere nel fuoco di un piccolo braciere un foglio con su scritte le cose di cui vogliamo liberarci. Mi torna in mente una frase di Isabel Allende: «Il successo e la sconfitta non esistono, Greg, sono un’invenzione dei Gringos. Mia nonna mi diceva sempre “ Cos’è tutta questa fretta ?” Ciò che conta è il cammino». (Da “ Il piano infinito” I. Allende ).

«Che questo sia per te un tempo di preghiera e di abbandono di ciò che è superfluo»; «che questo sia un tempo di leggerezza»; «che questo sia per te un tempo di cammino con il Signore». Passo dita sulla fronte, incrocio sguardi e in inglese provo a dare un senso a questo tempo. Poi mi guardo le mani unte di cenere.