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Morire meno male

Ha terminato il suo lungo iter iniziato oramai un anno fa, ed è ora legge la nuova norma sul fine vita in Francia. Si tratta di un’estensione della già esistente “Loi Leonetti” dal nome del primo firmatario, che da 10 anni regola i confini entro cui può muoversi un malato terminale, nelle difficili scelte da compiere di fronte ad un male incurabile.

Viene introdotto il diritto a ricevere una sedazione profonda e continua, una sorta di lungo sonno che dovrebbe impedire pesanti sofferenze e accompagnare il degente alla morte. Deve essere il paziente ha richiedere preliminarmente di non ricevere un simile trattamento, che altrimenti verrà garantito in nome del sollievo dalle sofferenze.

Non si tratta quindi né di eutanasia né di suicidio assistito. Non farà della Francia una nuova Svizzera, ma cerca di estendere il campo dei diritti, di un malato in questo caso. Si tratta di una sorta di eutanasia dilazionata nel tempo, non a effetto immediato. Il presidente della Federazione protestante francese François Clavairoly, pur «mantenendo fermo il no all’eutanasia», si è dichiarato «favorevole a questa norma del sonno indotto che consentirà di alleviare molto dolore». Come tutte le norme ibride ha la caratteristica di scontentare tutte le parti in causa, sia i difensori della vita ad oltranza che ne criticano proprio l’opzione del sonno profondo, eutanasia camuffata a loro avviso, sia per i fautori del fine vita che giudicano un’inutile sofferenza inflitta al malato questo prolungare un’agonia dagli esiti certi.

Foto via Pixabay