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Miracolo di Natale

Cathy Lynn Grossman, fonte RNS/Protestinter; trad. it. G. M. Schmitt per Voce Evangelica

A dicembre le chiese si riempiono di spettacoli di Natale, di concerti di campane, di corali di bambini, alcune ospitano anche presepi viventi. Ma il motivo principale per cui la maggior parte degli adulti americani, cristiani o no, continua a recarsi in chiesa durante il periodo di Natale è per onorare Gesù. Lo rivela un nuovo studio dell’istituto evangelico “LifeWay Research”.

Perché frequentare un culto

Tra coloro che si recano in chiesa, protestante o cattolica, più di tre persone su quattro (77%) dichiarano di farlo per onorare la nascita del loro salvatore. Il 61% dei 1.000 adulti americani interpellati nell’ambito dell’indagine ha dichiarato di recarsi solitamente in chiesa nel corso delle settimane festive del mese di dicembre. E la maggior parte di coloro che non hanno previsto di andarci ammettono che lo faranno nel caso in cui qualcuno li invitasse. Persino tra le persone senza appartenenza religiosa quasi 3 su 10 (29%) prevedono di andare in chiesa. Numerosi di questi adepti di nessuna chiesa – espressione con cui si designano gli atei e coloro che dicono di non credere in nulla in particolare – hanno malgrado tutto citato Gesù come la ragione principale per cui si recano in chiesa durante le feste di fine anno (47%).

Lo spirito del Natale

«È la prima volta che poniamo questa domanda e siamo sorpresi dalle risposte», riconosce Scott McConnell, direttore di LifeWay Research. «Ai nostri giorni le persone attribuiscono tanta importanza alle esperienze vissute! Pensavamo che a essere menzionati sarebbero stati piuttosto tutti gli eventi tradizionali o le attività per le famiglie proposte dalle chiese per entrare nello spirito. Ma non sono queste le esperienze che le persone cercano», sottolinea Scott McConnell. «Vengono per onorare Gesù». Tutte le altre risposte: rispettare la tradizione, stare con la famiglia e entrare nello spirito del Natale, sono state menzionate da almeno un 10% degli interpellati. Il sondaggio è stato condotto tra il 14 e il 28 settembre e il margine d’errore è di circa il 3,6%.

Legame con la famiglia

Tuttavia le famiglie e gli amici influiscono sulla frequentazione delle chiese nel periodo di Natale. Lo studio ha mostrato che tra il 38% che non ha previsto di andarci, una maggioranza (57%) dichiara che potrebbe andarci se ricevesse un invito personale. «Lo farebbero per essere con qualcuno a cui tengono, anche se è qualcosa che solitamente non fanno», è l’analisi di Scott McConnell. Tra coloro che si dichiarano senza appartenenza religiosa, ma che si recano al culto di Natale, la metà afferma di farlo per onorare Gesù, il 27% dice di farlo per stare con la famiglia o con amici, il 20% per rispetto della tradizione e il 6% perché vuole entrare nello spirito del Natale.

Tradizione religiosa si stempera

Durante il periodo di Natale c’è uno spirito di comunione che continua ad aver senso per numerose persone “senza appartenenza religiosa”. Anche se non si riconoscono dietro ad alcuna etichetta denominazionale. Nel 2012 uno studio di Pew Research intitolato “Aumento dei senza denominazione” aveva mostrato che il 60% delle persone che dichiaravano di non credere «in niente in particolare», dicevano anche di credere in Dio. Tuttavia la devozione religiosa si stempera, se si pensa al Natale come un periodo, come è il caso del sondaggio di LifeWay, piuttosto che specificare la pratica religiosa alla vigilia o il giorno di Natale.

Secondo un sondaggio condotto da LifeWay nel 2010, soltanto un terzo degli interpellati (37%) approvava l’idea di consacrare a Gesù l’intero periodo delle feste di fine anno. Gli amici e la famiglia vengono prima. «È certo che le persone diranno che Gesù è la causa di questo periodo di feste, ma Giove è la ragione per cui il quinto giorno della settimana si chiama giovedì. Ciò non significa che in questo giorno celebro Giove», aveva ribattuto all’epoca Ed Stetzer, citato da “USA Today”. «Il fatto è che le persone non aprono il Vangelo e non leggono perché Gesù è venuto».

Foto via Pixabay