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Soccorso a pagamento

In Veneto si paga dal 2011. In Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige è legge. La Lombardia l’ha approvata pochi mesi fa. Ora tocca al Piemonte. Dal 1° gennaio 2016 l’elisoccorso in montagna o in generale in zone impervie sarà a pagamento, se non per reali necessità.

I dati dicono che la frequentazione della montagna è in aumento e purtroppo anche gli incidenti. Il servizio di pronto intervento di soccorso in zone impervie, in montagna, passa attraverso il numero di emergenza 118, che a sua volta allerta e invia sul posto una squadra del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (Cnsas), a piedi, in elicottero o con altri mezzi. Gli ultimi dati pubblici raccontano che nel 2009 ci sono stati 5013 interventi per un totale di 5502 persone soccorse a fronte di 25241 soccorritori impegnati. 360 i morti, 3759 i feriti, 1273 illesi e 110 dispersi. (Oltre 8700 gli interventi nel 2011). Numeri piccoli se si confrontano al mondo della «strada» (3385 morti, 257421 feriti sulle strade italiane nel 2014) o del lavoro (1009 morti nel 2014). Con gli ormai noti tagli alla sanità è diventato però difficile sostenere i costi dei soccorsi in montagna. Quando un elicottero si alza in volo tutti sanno che ogni minuto costa diverse centinaia di euro. Le Regioni sono state quindi «costrette» a chiedere ai cittadini soccorsi una compartecipazione alle spese di recupero, qualora quest’ultimo non comporti un ricovero in ospedale, cioè si rimanga bloccati per incapacità o per attrezzatture non idonee. Ogni Regione ha la sua linea: in Veneto si pagano 25 euro al minuto se il ferito è grave (fino a un massimo di 500) mentre se la ferita è lieve si può arrivare fino a 7500 euro. In Trentino Alto Adige il ticket di 750 euro è dovuto da chi chiama i soccorsi senza aver subito danni. Per la stessa motivazione in Valle d’Aosta si pagano 137 euro al minuto. Questa scelta si è resa necessaria perchè è sempre più diffusa l’usanza di partire per una gita o un’escursione senza avere le giuste competenze, contando sempre sull’intervento dell’elicottero o della squadra di soccorso alpino. Oltre ai costi però c’è in ballo anche l’incolumità dei molti volontari del Cnsas che in condizioni atmosferiche difficili (maltempo, notte) mettono a repentaglio la loro sicurezza (e sono molti i caduti nel tentativo di portare aiuto a infortunati).

La giunta regionale del Piemonte ha approvato il 2 novembre una delibera proposta da Antonio Saitta e Alberto Valmaggia. «Abbiamo voluto introdurre anche in questo importante settore – ha detto Saitta – un principio di appropriatezza, affinchè il servizio venga utilizzato solo per far fronte a reali emergenze e a chiamate fondate su motivazioni serie». Dal 1° gennaio 2016 ai non residenti in Piemonte si applicherà un diritto fisso di chiamata di 120 euro; il costo al minuto di volo sarà di 120 euro per l’elisoccorso, mentre l’intervento del Soccorso alpino e speleologico vedrà applicato un diritto fisso di chiamata per ciascuna squadra di 120 euro, più 50 euro per ogni ora successiva. Per tutti (residenti o non residenti in Piemonte) il costo dell’intervento dovrà essere corrisposto per intero in caso di chiamata totalmente immotivata o che genera la ricerca di persone disperse a causa di un comportamento irresponsabile; nel caso di chiamata causata da utilizzo di dotazione tecnica non adeguata o dalla scelta di percorsi non adatti al livello di capacità o al mancato rispetto di divieti, la compartecipazione è fino a un tetto massimo di 1000 euro, fermo restando la non applicazione in caso di ricovero del paziente in reparto od in osservazione breve intensiva in Pronto soccorso. Il rilevamento delle condizioni spetta agli equipaggi intervenuti.

In Piemonte nel 2011 sono state soccorse 623 persone dalle squadre di Soccorso mentre 727 sono quelli recuperati dall’elicottero con il 30% impegnato nell’escursionismo, il 15% nello sci in pista e via via tutte le altre attività che si svolgono in zone impervie (alpinismo 5%; mountain bike 5%; ricerca funghi 4%…).

Da inizio 2016 un motivo in più per affrontare la montagna con rispetto e preparazione. 

Foto “Dauphin“. Licensed under CC BY-SA 2.5 via Wikimedia Commons.