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A Salt Lake City il «Parlamento delle religioni del mondo»

«Recuperando il cuore della nostra umanità. Lavorare insieme per un mondo di compassione, pace, giustizia e sostenibilità»: con questo titolo si apre oggi a Salt Lake City nello Utah (Usa), capitale incontrastata del mormonismo, il «Parlamento delle religioni del mondo» promosso dal Global Interfaith Movement. Quando nel 1893, 122 anni fa, si tenne a Chicago la prima edizione del Parlamento delle religioni, i mormoni non furono graditi e furono tenuti ai margini dai partecipanti cristiani, ebrei, buddisti, indù, musulmani e spiritualisti. Da allora tanta acqua è passata sotto i ponti e in questa edizione, non solo molto spazio sarà riservato ai seguaci della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, meglio nota come Chiesa mormone, ma anche alle numerose espressioni spirituali e religiose dei popoli indigeni, in particolare dei Native Americans. E non mancherà nemmeno la partecipazione attiva dei non credenti: il presidente degli atei statunitensi David Silverman è del parere che a rendere quest’assise realmente interreligiosa è proprio la partecipazione dei non credenti. Non tutte le tradizioni religiose o confessionali tuttavia sono presenti con numeri significativi o con rappresentanti appositamente inviati dagli organismi di riferimento: tra questi i cattolici, gli ortodossi, gli evangelicals e i pentecostali. Al contrario, partecipano in frotte le chiese protestanti cosiddette mainstream. Molto presenti anche le tradizioni religiose orientali: era addirittura prevista la partecipazione del Dalai Lama, che per motivi di salute ha dovuto declinare.

Salt Lake City per quattro giorni, fino al 19 ottobre, si trasformerà in un crogiolo di lingue, culture e religioni e riunirà per l’occasione ben 10mila visitatori provenienti da 80 paesi e appartenenti a 50 comunità di fede diverse. Previsti numerosi workshop, conferenze, performance, dibattiti, concerti, letture e momenti di scambio tra le tante tradizioni religiose e spirituali presenti. Si parlerà di guerra, terrorismo, odio; cambiamento climatico e salvaguardia del Creato; benessere, povertà e spreco; dialogo interreligioso a favore dell’armonia tra nazioni e per il bene dell’umanità. E non mancheranno dei veri e propri laboratori per imparare come meglio dialogare tra credenti, diversamente credenti e non credenti. La grande kermesse multireligiosa si concluderà con una dichiarazione congiunta dei partecipanti.

Ad inaugurare oggi i lavori è significativamente l’Assemblea delle donne, nel corso della quale si parlerà della responsabilità che hanno le religioni nell’affermare la dignità e i diritti umani dell’altra metà del cielo.

Il primo «Parlamento delle religioni del mondo» si svolse nel 1893 a Chicago (Usa), venne poi replicato, sempre a Chicago cento anni dopo. Seguirono i «Parlamenti» di Città del Capo (Sudafrica) nel 1999, Barcellona (Spagna) nel 2004, e Melbourne (Australia) nel 2009. Si tratta del più antico, più ampio ed inclusivo raggruppamento di credenti di varie religioni al mondo. Tra i maggiori sponsor di questa edizione figura il Kaiciid (King Abdullah Bin Abdulaziz International Centre for Interreligious and Intercultural Dialogue) e la californiana Claremont Lincoln University. E per chi vuole seguire i lavori sul suo smartphone c’è un’apposita «The Parliament App».