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Gladiatori dell’altare sotto inchiesta in Brasile

Le denunce sono rivolte specificamente ai Gladiatores do altar (Gladiatori dell’altare). Questo «esercito di Dio», creato di recente, appartiene alla Chiesa Universale del Regno di Dio, una delle chiese evangelicali più potenti del Brasile. Truppe di gladiatori esistono ora in tutti gli Stati del Brasile, nonché in Argentina e in Colombia, dove la Chiesa Universale è anche presente.

Il ruolo di questi giovani gladiatori, stimati a 4000, resta ancora abbastanza incerto. Anche se questo «esercito di Dio» non possiede armi, la sua connotazione guerriera preoccupa in particolare coloro che temono la deriva fondamentalista delle chiese evangelicali e che difenfono le libertà individuali, la diversità sessuale e le manifestazioni culturali laiche. I gruppi evangelicali in Brasile fanno parte di coloro che fanno i discorsi più virulenti contro l’omosessualità.

Una minaccia per le religioni afro-brasiliane. I seguaci delle religioni Umbanda e Candomblé hanno raccolto una serie di video che, secondo loro, costituiscono una minaccia all’integrità fisica di coloro che praticano le religioni afro-brasiliane. Il procuratore regionale dei Diritti dei cittadini di Bahia, Edson, Abdon, ha dichiarato al giornale A Tarde che i gladiatori dell’altare «hanno caratteristiche pericolose» e per questo saranno oggetto di un’inchiesta.

Il Ministero pubblico federale non ha ancora deciso in quale Stato si concentreranno le indagini, a Bahia, dove sono state sporte le querele, a San Paolo, sede della Chiesa Universale, o a Brasilia, capitale del Brasile. La prima misura da prendere dovrà essere la convocazione di un’udienza pubblica tra le parti onde giungere a un accordo.

La Chiesa Universale del Regno di Dio si è messa a disposizione della giustizia per ottenere chiarimenti e ha reiterato che i suoi valori rispettano i valori di tutte le religioni. Per quanto riguarda i Gladiatori dell’altare, essa assicura che si tratta solo di un progetto pacifico di educazione religiosa e nulla di più.

(Traduzione dal francese di Jean-Jacques Peyronel)