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Ucraina: la crisi ha riavvicinato le chiese

Fin dall’inizio delle manifestazioni di protesta in piazza Maïdan (Piazza dell’Indipendenza) a Kiev, le chiese hanno cercato, con dichiarazioni comuni, di impedire una escalation della violenza, ha detto il pro-rettore dell’Università cattolica ucraina di Lviv all’agenzia stampa protestante tedesca Epd. Anche la Chiesa ortodossa ucraina legata a Mosca si afferma chiaramente a favore dell’unità nazionale e dell’indipendenza. Nessuno dei suoi vescovi sostiene l’«aggressione russa» contro il Paese.

Nelle comunità legate a Mosca, i conflitti interni si stanno intensificando, secondo Oleh Turij. In Russia, la Chiesa madre sta svolgendo intanto unruolo di «sostegno ideologico» delle istanze dirigenti. Per questo, il pro-rettore può capire che il governo ucraino abbia vietato l’entrata nel Paese a rappresentanti della Chiesa russa: «Dobbiamo capire la situazione: una guerra è in corso e non siamo stati noi ad averla scatenato».

La diversità confessionale dell’Ucraina, spesso considerata come un segno della divisione del Paese, non deve essere vista solo come un inconveniente o un problema, ha spiegato Oleh Turij, presente a Magonza per partecipare a una scuola dottorale dell’Istituto Leibniz di storia europea. Le iniziative dei governi di Kiev di stabilire, dopo l’indipendenza, una Chiesa nazionale unica avevano poche possibilità di riuscire: «Cercare di creare qualche cosa esercitando pressioni non può che suscitare nuove divisioni».

La Chiesa greca cattolica d’Ucraina, vietata al tempo del regime sovietico, si sforza da anni di ricentrare il dialogo tra le chiese, molto politicizzato, sulle questioni teologiche e sui bisogni dei credenti di base. La Chiesa greca cattolica d’Ucraina occidentale riconosce il papa di Roma come capo ma segue le altre Chiese ortodosse per quanto riguarda la tradizione e il rito del servizio divino. Pertanto, i suoi preti hanno il diritto di sposarsi. «Nella Chiesa latina, la questione del celibato non è una questione di fede», ha spiegato Oleh Turij, il quale ha messo in guardia allo stesso tempo contro l’idea di vedere nell’abolizione del celibato dei preti un rimedio universale alle difficoltà della Chiesa. Non c’è neanche, nella Chiesa greca cattolica, un dibattito sull’ordinazione delle donne al sacerdozio: «Il giorno in cui l’ordinazione delle donne apparirà come il problema più urgente nella nostra lista di priorità, saremo felici». I membri della Chiesa greca cattolica ucraina si trovano prima di tutto nella regione della Galizia, una volta polacca.

Il gruppo di cristiani più numeroso del Paese è quello dei membri della Chiesa ortodossa ucraina, sempre legata a Mosca ma che usufruisce di una certa autonomia rispetto alla Chiesa madre. Inoltre, dopo la disgregazione dell’Unione sovietica, un Patriarcato di Kiev è stato creato in Ucraina che per ora però non è riconosciuto dalla comunità delle Chiese ortodosse.

Ci sono inoltre, nel paesaggio ecclesiale, un’altra Chiesa ortodossa autonoma, più piccola, nonché cattolici e un numero relativamente importante di membri di Chiese libere protestanti.

(Traduzione dal francese di Jean-Jacques Peyronel)

Foto “Lysychansk 16” di ЛіонкінгOpera propria. Con licenza CC BY-SA 4.0 tramite Wikimedia Commons.