scuola_bk

In Turchia per «esportare» il sistema museale valdese

La «Semaine du Français», tradizionale appuntamento organizzato dalla Fondazione Centro Culturale Valdese e dagli Amici della Scuola Latina di Pomaretto vede in questa sera, venerdì 27 marzo, uno dei suoi 4 appuntamenti. Si è iniziato con il culto in francese a Bobbio Pellice domenica scorsa mentre mercoledì 25 marzo a Luserna San Giovanni è stato presentato l’opuscolo «Le français e le sport, à la découverte des liens sportifs entre Italie e France» e sabato sera si chiuderà la rassegna a Pomaretto con una serata particolare dal titolo «Paroles, musiques et images. “L’Oeil du loup” di Daniel Pennac» con proiezione di film in francese e letture dal testo in italiano accompagnati da interventi musicali.

Questa sera invece a Torre Pellice al Centro Culturale Valdese alle 21 la serata si intitola «Da scuola a museo: passato e prospettive delle scuolette di montagna». Ci saranno gli interventi di Sandra Pasquet su «Le scuolette valdesi», di Jean Gérard Lapacherie su «Le Queyras et l’école-musée d’Arvieux» e quello di Davide Rosso su «Da scuola a ecomuseo, esportare il modello del sistema museale valdese: il caso della Turchia». Proprio a Rosso abbiamo chiesto alcune informazioni in più sul suo recente viaggio in Turchia cercando di capire cosa si stia progettando. «Il discorso parte da lontano. Alcuni anni fa i promotori di questo ecomuseo turco vennero qui in Piemonte per vedere i nostri lavori, per raccogliere informazioni e “formarsi” su come impostare il loro spazio museale. Stiamo parlando di Mudurnu, nel cuore dell’Anatolia a 250 chilometri da Istanbul, dove la municipalità ha deciso di istituire un ecomuseo. Non ci sono finanziamenti regionali o statali, tutto pesa sulle spalle dei piccoli enti pubblici locali». Rosso è stato invitato quale rappresentante del sistema museale valdese, un unicum, che vanta un’esperienza più che ventennale, e assieme a lui erano presenti altri esperti del settore.

«C’erano rappresentanti di tutta Europa: dagli ambiti accademici (Università di Istanbul, di Newcastle) a esperti del settore, come una croata che si occupa di “costruire” ecomusei, a rappresentati del ministero della cultura greco: 17 partecipanti che hanno portato variegate esperienze. Abbiamo avuto un “workshop” inziale a cui è seguita una visita in alcune case già musealizzate e in cui abbiamo incontrato le persone del luogo. Dopodichè ci siamo nuovamente ritrovati insieme, anche con i loro esperti delle Università di Batman e Bolu, e abbiamo stilato un cronoprogramma: alla conclusione della progettazione lo visioneremo per approvarlo. Mi ha colpito il sistema scolastico che si andrà a includere nell’ecomuseo: una grande scuola centrale e poi tante scuolette disseminate sul territorio che ricordano da vicino il nostro sistema delle scuolette Beckwith». Da questo viaggio Rosso torna però anche arricchito. «C’è stato un confronto anche fra noi “esperti” del settore e ci siamo confrontati sui vari modi di “fare museo”. Ho capito che è fondamentale valorizzare il concetto di comunità per rendere vivo e interessante un ecomuseo».

Foto via Centro Culturale Valdese