Una Lampada dei desideri al centro del quartiere della Magliana

 

Nel quartiere romano della Magliana, precisamente in piazza Certaldo 77, da due anni c’è un luogo in cui ragazzi e ragazze diversamente abili, sfidando pregiudizi e emarginazione, sono protagonisti di percorsi di inclusione, integrazione sociale e autonomia. Questo ampio spazio (ben 8 vetrine che si affacciano sulla strada) pieno di colori, di energia positiva, reso “magico” dagli incontri speciali che avvengono, è «La lampada dei desideri», un’associazione dove i disabili non sono “oggetti passivi” ma “soggetti attivi” della loro esistenza. Ne parliamo con la presidente dell’ass. La lampada dei desideri Paola Fanzini, membro della chiesa battista di Roma-Garbatella, e dal 2010 anche presidente della Consulta dell’handicap del XV Municipio.

Prima di tutto sono una volontaria, lo sono da quando qualche anno fa, malata su un divano, senza più motivazioni, ho detto a Dio “se Tu vuoi, prendimi, ma questo non avverrà mentre sono su un divano, ma mentre cammino e mi muovo per le persone con disabilità”. Da allora il miracolo: non sono guarita anzi… ma le mie gambe hanno riacquistato forza, il mio corpo s’è rinvigorito sempre di più ed ho iniziato questo bellissimo percorso di volontariato in questo ampio locale coloratissimo alla Magliana, dove accogliamo le persone con disabilità, che dopo la scuola non hanno niente: né un posto dove andare o incontrare persone, né un luogo dove poter avere un’occupazione.

Quali progetti porta avanti La Lampada?

I progetti, che coinvolgono più di una sessantina di ragazzi e ragazze diversamente abili, vanno dal laboratorio di cucina al punto ristoro, dal piccolo orto al laboratorio di fotografia, di pittura, di gesso e di cartapesta. I ragazzi inoltre gestiscono una biblioteca, una fumetteria, un Internet point, una ludoteca, una sala che si presta a feste, convegni, e cineforum. In collaborazione con l’Università e un gruppetto di ragazzi scout di diverse parrocchie della zona, sta per partire un progetto di danza, musica e teatro sul tema del bullismo. Mentre da domani inizierà il progetto musicale La Banda della Magliana, con il quale vogliamo non solo restituire alla parola “banda” il suo più autentico e positivo significato di gruppo musicale, ma anche contribuire a riqualificare questo quartiere dove stanno nascendo tante realtà importanti come la nostra di solidarietà, di condivisione e di aggregazione. I nostri ragazzi si avvarranno dell’aiuto del talentuoso percussionista Mauro D’Alessandro.

Tra i primi progetti avviati dall’associazione c’è il Diversamente pub. Di cosa si tratta?

«L’idea è nata dalla constatazione che i ragazzi diversamente abili, durante il weekend rimangono il più delle volte soli a casa mentre gli amici, i fratelli, le sorelle escono a divertirsi. Sì, sono disabili ma sono anche giovani ed hanno una voglia incredibile di divertirsi… così è iniziato il Diversamente pub, dove in un primo momento i ragazzi venivano per mangiare, bere qualcosa insieme, si divertivano, servivano ai tavoli. Poi però il progetto si è trasformato, assecondando il bisogno primario dei ragazzi che è la famiglia. Così adesso al Diversamente pub si cucina tutti insieme, si apparecchia tutti insieme, si mangia tutti insieme, poi si riordina di corsa tutti insieme, per poi ballare, fare il karaoke, e giocare. All’inizio eravamo in 20, oggi raggiungiamo anche le 60 presenze. C’è una magia particolare al Diversamente pub: tutte le persone che sono venute ritornano sempre, perché si respira un’atmosfera di amore sincero per l’altro.

 

Quali sono le parole chiave che descrivono La Lampada dei desideri?

La prima è amore: senza l’amore incondizionato non si può realizzare una realtà così grande. In quando donna di fede, sperimento che il motore di ogni cosa è l’amore di Dio che vince ogni cosa, perdona ogni cosa e che, anche quando vi sono litigi e scontri come in una qualsiasi famiglia, ci aiuta a capire le motivazioni dell’altro riuscendo a perdonare. La seconda parola è libertà: un disabile non può scegliere cosa fare o non fare nella sua vita, o perché impossibilitato oggettivamente, o perché i genitori lo tengono in una campana di vetro che dà protezione ma che impedisce loro di fare esperienze importanti. Alla Lampada i ragazzi sono liberi di fare delle scelte in piena libertà: c’è la stanza dove si può fare il laboratorio di pittura ma c’è anche l’open space dove semplicemente parlano, si divertono, ballano, giocano a carte.

Quanti volontari sono coinvolti?

Quando questi locali ci sono stati offerti per questo progetto, mi sono detta: con quali forze porterò avanti questo lavoro? All’inizio contavo sulla disponibilità di un paio di ore al mese di un familiare di ciascun ragazzo disabile. Ma erano in pochissimi a considerare questo lavoro, che per me è stato motivo di guarigione, un’opportunità. Poi è avvenuto un altro miracolo! Nel settembre del 2013 un’amica mi ha parlato di RomAltruista, una Onlus che si avvale di un sistema di “reclutamento” volontari semplice e flessibile. Chiunque può visitare il sito, iscriversi e scegliere quali attività in quel momento richiedono personale disponibile. Chi si iscrive sceglie le attività, i giorni e gli orari nei quali rendersi disponibile. In questo modo, anche chi ha pochissimo tempo, può dedicarlo a chi ha bisogno. Da settembre 2013 presso La Lampada sono state donate quasi 1600 ore di volontariato. Non solo: molti dei volontari si sono fidelizzati portando complessivamente a circa 3000 le ore che sono state donate dai volontari che vengono da noi con tanta voglia, freschezza per dare ma anche per ricevere da questi ragazzi e ragazze che stanno costruendo con tanto entusiasmo e passione la loro autonomia.