Cittadinanza a rischio

«L’attuale situazione è che vi sono generazioni di persone di origine haitiana nella Repubblica Dominicana: figli, nipoti e pronipoti nati in Repubblica Dominicana a cui ora va detto che non sono cittadini di questa nazione, e questo significa che ora non possono più avere passaporto o un numero telefonico perché non esistono più per le anagrafi», racconta Jefferts Schori.

«In diversi casi la registrazione delle loro nascite sono state cancellate o dichiarate invalide. Non possono andare a scuola, all’università, ricevere prestiti dalle banche; non possono quindi svolgere una normale vita in società».

Questa sentenza giunge tre anni dopo che la Repubblica Dominicana ha cambiato la propria Costituzione rimuovendo da essa lo jus soli, il diritto di ciascuno nato in un territorio di assumere la nazionalità del Paese in cui vede la luce ( un diritto diffuso pressoché ovunque nelle Americhe, e non ancora in Italia ad esempio..). La decisione è retroattiva fino all’anno 1929, revocando in questo modo la cittadinanza a tre generazioni di persone nate in Repubblica Dominicana.

«La de-nazionalizzazione imposta dalla sentenza è un atto di ingiustizia e iniquità: sono Dominicani a cui è stata espropriata la sentenza» dice il vescovo Julio Holguìn, che è stato coinvolto con un gruppo di giuristi, attivisti e accademici per analizzare il tema e che ha condannato la scelta della corte di non tutelare i diritti di chi ne viene colpito».

«In quanto Chiesa ci sentiamo molto coinvolti nella questione e obbligati a dare voce a chi voce non ha» ha spiegato Holguìn.

Un numero stimato di circa 10 milioni di persone sono senza cittadinanza nel mondo a causa di conflitti, migrazioni economiche.

«Le chiese hanno una lunga tradizione nel dar voce agli emarginati, ai dimenticati e agli invisibili» dice Semegnish Asfaw Grosjean, membro del Consiglio Ecumenico delle Chiese (Cec) per gli affari internazionali. «Loro hanno la missione di portare alla luce la vulnerabilità di coloro che sono lasciati fuori dal sistema a combattere per la protezione dei loro diritti».

Il Cec, con le sue 345 chiese membro è da sempre profondamente coinvolto nel supportare i diritti dei senza cittadinanza.

Fonte Cec

Foto: Basilica Nostra Signora di Altagracia, di Celiovmota , con licenza CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons