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Stati Uniti. Ripreso il dialogo ebraico-cristiano dopo due anni di silenzio

Dopo un’interruzione di due anni, i leader ebrei e cristiani sono tornati a dialogare insieme concentrandosi sulle questioni pastorali. Tale dialogo, convocato congiuntamente dal Consiglio nazionale delle chiese cristiane degli Usa (Nccc/Usa) e il Consiglio nazionale delle sinagoghe (Ncs), e portato avanti regolarmente dal 2010, si era interrotto a causa delle divergenze tra alcuni partecipanti sul conflitto tra Israele e Palestina.
La ripresa del dialogo sulle questioni pastorali è quindi stata celebrata da tutti perché testimonia la volontà di proseguire le relazioni decennali tra i gruppi della comunità ebraica e i movimenti e le chiese cristiane, nonostante alcune differenze di opinione rimangano. 

Il tema della sessione del dialogo, che si è tenuta a Washington a metà dello scorso novembre, è stato «Accogliere l’Altro nelle nostre comunità». La discussione ha affrontato diverse questioni: l’inclusione di coniugi di altra religione e dei bambini nella vita congregazionale; il posto delle persone LGBT nelle comunità; l’accoglienza nelle comunità dei veterani di ritorno (spesso affetti da stress post-traumatico); il ministero per i carcerati e le loro famiglie. 

«È stato bello sentire esprimere da parte di tutti i presenti la necessità di accogliere l’altro nelle nostre chiese e sinagoghe, perché, così facendo, noi affermiamo la nostra fede in un Dio che ama tutta l’umanità. È stato interessante notare che molti hanno citato Abramo e la sua ospitalità offerta agli stranieri come paradigma da seguire», ha detto il rabbino Gil Rosenthal, direttore esecutivo del Ncs.

«L’entusiasmo che ha circondato questo incontro, e la pianificazione della prossima riunione, sono il segno espresso da tutti i partecipanti del nostro bisogno di stare insieme. Vengono in mente le parole del Salmo 133, 1 “Quanto è buono e quanto è piacevole che i fratelli vivano insieme!”, ha detto il dottor Tony Kireopoulos, del Nccc/Usa.

Al dialogo hanno partecipato rappresentanti dell’ebraismo ortodosso e riformato, del mondo accademico, e delle assemblee rabbiniche. Da parte cristiana, invece, hanno preso parte rappresentanti delle chiese nazionali protestanti e ortodosse, delle congregazioni locali e del mondo accademico. 
La prossima riunione si terrà nell’estate 2015.