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Ticino: la Chiesa riformata benedice coppie omosessuali

«Per le coppie […] omosessuali che cerchino nell’amore stabilità e fedeltà reciproca, la Chiesa evangelica riformata nel Ticino (Cert) offre, secondo le disponibilità dei suoi pastori, la possibilità di invocare la benedizione sulla loro unione d’amore». Con questa formulazione, approvata all’unanimità dai sinodali della Cert, riuniti a Muralto sabato 15 novembre in occasione della sessione ordinaria autunnale del legislativo della chiesa riformata ticinese, è stata ribadita la possibilità – per le coppie composte da partner dello stesso sesso – di richiedere la benedizione da parte di un ministro di culto. Il testo non specifica l’ambito in cui tale benedizione debba avvenire, né la liturgia da adottare e nemmeno il significato da attribuire a tale rito. Unica condizione stabilita dai sinodali, «la benedizione può avvenire previa registrazione dell’unione civile secondo la legge federale (Lud) e l’ordinanza sullo stato civile (Osc) come pure la legge federale sul diritto internazionale privato (Ldip)».

Il Sinodo della Cert ha inoltre approvato un’ampia revisione degli statuti della chiesa riformata ticinese – si tratta della prima revisione da quarant’anni, da quando la Cert è stata riconosciuta dal governo cantonale. In particolare, la revisione ha provveduto ad armonizzare i regolamenti esistenti e ad adattarli alla situazione attuale della chiesa riformata, caratterizzata anche da una certa difficoltà nel reclutare persone disposte a ricoprire le diverse cariche amministrative.

I sinodali hanno infine adottato un testo che invita chiese e autorità politiche a fare il possibile per sostenere i cristiani che da duemila anni vivono in Medio Oriente e che oggi, al pari di altre minoranze religiose ed etniche, come pure migliaia di sfollati musulmani, sono sottoposti a privazioni e violenze. Il testo rivolge inoltre un appello «alla nostra chiesa e alle altre chiese, alla popolazione e ai politici, affinché intraprendano tutto il possibile per accogliere i profughi in Europa e per sostenere gli aiuti umanitari nei campi profughi lungo le frontiere siriane e irachene già prima del prossimo inverno».

Fonte: Voce Evangelica