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Agricoltura sociale, le nuove sfide

«Agricoltura BSide» è il progetto che Coldiretti Torino presenterà, mercoledì 8 ottobre, a Torino, alle 17.30, a Cascina Quadrilatero, in piazza Emanuele Filiberto. Un progetto così denominato perché i temi dell’agricoltura sociale, del cibo civile, dei mercati di relazione e dell’alleanza tra produttori e i consumatori, pur essendo strumenti di produzione di valore economico e sociale, oggi sono spesso ancora considerati il «lato B» dell’agricoltura. BSide però riprende anche il vocabolo inglese beside, «accanto a», e richiama un’agricoltura che, al fianco di altri soggetti quali cooperative, associazioni, enti pubblici, cittadini, servizi socioassistenziali va intessendo reti collaborative e co-producendo cibo, relazioni e, soprattutto, nuove utilità economiche e sociali per i territori. Anche la diaconia valdese è parte integrante di questo progetto. In che maniera lo chiediamo a Samuele Pigoni, referente del Servizio giovani e territorio: «Insieme in particolare a Coldiretti Torino, il nostro compito è quello di realizzare percorsi di promozione dell’agricoltura civile e sociale facilitando la costituzione di reti di realtà economiche e sociali operanti sui territori. In questa occasione particolare verrà istituito un living lab che vedrà lavorare insieme Csd, Coldiretti, Ue.Coop e Università di Pisa nel consolidamento di reti di produzione sociale». Come si concretizzi tutto ciò, lo spiega sempre Pigoni: «Ci occuperemo in particolare dell’inserimento lavorativo presso aziende agricole di personale svantaggiato, oltre che dello studio delle linee guida e degli strumenti per agevolare l’accompagnamento di queste persone nelle varie attività. Promuoveremo l’uso dell’agricoltura sociale sul territorio, fornendo alle aziende il know how  perché possano continuare ad essere produttori di un valore economico, ma al contempo sappiano cogliere le opportunità del valore sociale che possono contribuire a diffondere».

Questa collaborazione con la Cascina Quadrilatero, esempio di orto urbano a disposizione della popolazione in piazza Emanuele Filiberto a Torino, inaugurata a giugno, non è l’unica attività di questo tipo che vede coinvolta la Csd: «E’ vero – continua Pigoni – la diaconia sta sviluppando un discorso di attenzione ai nuovi bisogni e quindi ai nuovi servizi in ambito sociale. Ci siamo resi conto di dover sviluppare un nuovo modo di fare e promuovere lavoro sociale. La risorsa dell’agricoltura ci è parsa uno sbocco naturale per le caratteristiche dei nostri territori, ed abbiamo incontrato in Coldiretti lo stesso interesse nella multifunzionalità delle aziende capaci di creare nuovi legami sociali. Abbiamo avviato nel 2013 la cascina sociale Carlo Alberto a Luserna San Giovanni che si occupa, accanto alla produzione ortofrutticola prodotta con l’ausilio di personale svantaggiato, anche di didattica per bambini e scuole sui temi dell’educazione alimentare e del consumo consapevole di cibo»