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Il barbiere di Whitechapel

Uno dei lati oscuri di internet è la manifesta fascinazione per il male da parte di diversi utenti. Nelle timeline di Facebook appaiono spesso personaggi negativi, citati per antonomasia, sui quali si sfoga poi ipocritamente l’istinto forcaiolo degli utenti. I social, però, non fanno altro che amplificare le caratteristiche umane di chi sta in linea. Non colpevolizzare, dunque, Facebook, ma vederlo come un interessante specchio dell’umanità.

Prima di internet e quasi fino a oggi resisteva un mito negativo: Jack lo Squartatore, l’assassino seriale di almeno 5 donne in Whitechapel, malfamato quartiere della Londra vittoriana. Senza volto né nome per 126 anni, ora il mistero è stato risolto con la prova del dna: l’assassino protagonista di romanzi, film e fumetti, si chiamava Aaron Kozminski, barbiere, ebreo polacco, già tra i principali sospettati, morto di gangrena in un manicomio.

Come un attore neutralizza il proprio personaggio toccandosi la maschera, così il mito di Jack lo Squartatore finisce. Finalmente. Un femminicida seriale non merita di passare alla storia e i suoi crimini non sono “gesta”. Eppure ci sarà chi lavorerà in senso contrario.

Con la scusa di un falso scetticismo, di una falsa ricerca della verità, di una falsa lotta contro i “veri” colpevoli coperti da chissà quali poteri forti — basta leggere su Wikipedia la lista delle ipotesi, con o senza alcun indizio a carico —, pseudocrociati 2.0 armati di tastiera o smartphone non si arrenderanno facilmente all’evidenza e proveranno a riesumare Jack, magari non volontariamente o direttamente, ma questo in sostanza faranno.

Prima o poi, però, dovranno cedere. Il flusso di informazioni è così torrentizio che sulle tristi vicende di Whitechapel, ora che c’è un nome, cadrà presto l’oblio dei social. È nella natura della rete avere in sé spesso l’antidoto dei propri lati oscuri. Non è detto però che gli utenti ne abbiano uno.

Immagine copertina: “JacktheRipper1888” di Unknown (illustrator)Jack1956 (upload on en.wiki)ΛΦΠ (file moved on Commons) – “Illustrated London News”. Con licenza Public domain tramite Wikimedia Commons. Jack lo Squartatore, raffigurato con fattezze simili al sospettato Aaron Kozminski all’epoca dei fatti[3], ritratto con il Comitato di Vigilanza di East End (dall’Illustrated London News, 1888).