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I 50 anni del dialogo cattolico-luterano

Il 2017, oramai noto per i festeggiamenti legati ai 500 anni dall’avvio della Riforma protestante, segna anche i 50 anni dalla ripresa del dialogo fra Chiesa cattolica e Federazione luterana, dopo un silenzio di secoli. Dal 1967, a due anni dalla fine del Concilio vaticano II, fino ai giorni nostri, gli incontri, il lavoro teologico comune, i documenti, si sono moltiplicati.

Si conclude oggi 25 luglio a Kamién Slaski in Polonia l’annuale incontro della Commissione per l’unità cattolico-luterana che prosegue a operare sul tracciato segnato allora e ribadito negli anni. Tracciato culminato con la sottoscrizione della “Dichiarazione congiunta sulla Dottrina della giustificazione” del 1999 e in tempi più recenti con la firma lo scorso ottobre a Lund del documento “Dal conflitto alla comunione”, che riconoscendo i rispettivi errori guarda con fiducia al dialogo e alla reciproca comprensione in corso, fondamento per future relazioni sempre più strette fra le varie denominazioni cristiane.

La sessione di quest’anno è stata ospitata dalla Chiesa evangelica della Confessione di Augusta in Polonia, in collaborazione con il Centro di cultura e scienza della facoltà di Teologia dell’università di Opole.

I lavori si sono focalizzati attorno al tema del Battesimo, già affrontato a partire dal 2009, ma subito accantonato per dedicare piena attenzione alle celebrazioni del cinquecentenario della Riforma, con il corollario degli importanti documenti presentati per l’occasione. Un testo finale dovrebbe essere consegnato ai rispettivi vertici delle chiese entro il prossimo anno è sarà un ulteriore tassello del mosaico che si sta componendo da 50 anni a questa parte.

Il primo mandato dato ai rappresentanti delle due chiese (1967) era discutere “L’Evangelo e la chiesa”. Ne uscì un documento nel 1972 (Rapporto di Malta) che sottolinea un «un progressivo superamento delle controversie dottrinali» nonostante la persistenza di «problemi strutturali» responsabili della divisione tra le due chiese.

Una seconda fase di dialogo sfocia nel documento su “La Cena del Signore” (1980) il quale riconosce che nella teologia eucaristica le divergenze tra le due chiese non sono più separatrici, ma non si perviene all’accordo proposto sulla «reciproca ammissione all’eucaristia». Divergenze sulla comprensione dell’ordinazione non permettono il riconoscimento reciproco dei ministri.

Una terza serie di dialoghi internazionali va dal 1986 al 1993. Produce il documento “Chiesa e giustificazione” . Vi si studia l’ampio consenso tra le due chiese sul tema della giustificazione, analizzandone le implicazioni per l’ecclesiologia. Viene espresso un consenso di fondo sull’essenziale, nonostante la presenza di differenze che però non inficiano l’accordo raggiunto e non sono più tali da dividere la chiesa (“Accordo differenziato”).

E quindi il turno della “Dichiarazione congiunta sulla giustificazione”, siglata dalle più alte autorità delle due chiese il 31 ottobre 1999 a Augusta. Il resto è storia recente.

In una lettera inviata ai delegati al lavoro in Polonia il Segretario generale della Federazione luterana mondiale, pastore Martin Junge, rimarcando i molti importanti documenti prodotti negli anni dalla Commissione, «vero e proprio dono ecumenico», ha esortato il gruppo a rimanere concentrato sulla chiamata di Dio all’unità della chiesa: «Il nostro compito, come teologi e pastori, non dovrebbe mai essere quello di fornire spiegazioni su come mai l’unità non sia ancora possibile; il nostro compito è quello di rimuovere con creatività e coraggio gli ostacoli che ci impediscono ancora di godere del dono dell’unità».