ferguson

Un ruolo chiave per le chiese

«Per anni abbiamo guardato al processo in corso da osservatori esterni, pensando fosse un discorso fra la chiesa luterana e quella cattolica. Ma i continui inviti ricevuti da parte del mondo luterano e la voglia di dialogo da cui emerge la consapevolezza che sono molte più le affinità che ci uniscono che quelle che ci dividono, ci ha spinti a riconsiderare la nostra posizione. Ed io sono qui a Windhoek alla 12° assemblea luterana mondiale per condividere con i delegati la gioia dell’annuncio della sottoscrizione da parte della Comunione mondiale di chiese riformate (Wcrc) della Dichiarazione congiunta sulla Dottrina della Giustificazione». Sui divani di stoffa che corredano gli immensi corridoi dell’hotel che ospita nella capitale della Namibia i lavori delle 145 chiese membro della Federazione luterana mondiale (Flm), Chris Ferguson, il segretario generale della Wcrc – che raggruppa a sua volta 225 chiese riformate, fra cui la chiesa valdese – ci aiuta a ripercorrere le tappe principali di questa scelta: «Il testo della Dichiarazione è fondato sul principio del “consenso differenziato”, che vanta una lunga tradizione ecumenica e che rimarca come i diversi linguaggi teologici utilizzati per esprimere in questo caso la dottrina della giustificazione alla luce di questa comune comprensione non devono essere più materia divisiva. Questa è un cardine decisivo: le differenze rimangono su un aspetto fondante delle nostre chiese del nostro modo di essere cristiani, la giustificazione; ma prevale il desiderio di esplorare nuove vie, nuovi rapporti. Diciamo che è una dichiarazione d’intenti».

Nel 2010 in Consiglio generale della Wcrc aveva aperto le consultazioni con le proprie chiese membro. Ci sono stati tavoli, sono giunti pareri, si è dibattuto, non è stata una scelta scontata. «Nel 2016 a L’Havana – continua Ferguson – il Comitato esecutivo ha infine raccomandato di accettare l’invito ad associarsi alla Dichiarazione, in linea con il principio “Ecclesia reformata, semper reformanda secundum verbum dei”, ed ha al contempo chiesto che il documento ufficiale di associazione alla Dichiarazione recasse un richiamo al legame fra giustificazione e giustizia, quale contributo riformato al futuro dialogo ecumenico sulla comprensione della giustificazione stessa».

La firma in calce al testo della Dichiarazione avverrà nel corso di una cerimonia il prossimo 5 luglio a Wittenberg, alla presenza di rappresentanti de mondo luterano, cattolico, ma anche metodista e anglicano che a loro volta hanno sottoscritto il testo nel 2006 e nel 2016. Nello stesso giorno verrà siglato un ulteriore documento, questa volta nato ad hoc in ambito riformato e luterano, chiamato “La testimonianza di Wittenberg”, che a partire dalle celebrazioni congiunte legate ai 500 anni dalla avvio della Riforma protestante, confessa da un lato la tragedia di una chiesa divisa, ma rivendica soprattutto il frutto di decadi di dialoghi fra le due organizzazioni, e festeggia i nuovi passi verso l’unità avviati dalle rispettive chiese membro in tutto il mondo. «E’ la scommessa dei prossimi 500 anni – conclude il segretario Ferguson-:davanti alle tragedie del mondo Dio ci vuole uniti. Le chiese possono rivestire un ruolo chiave per condurre le genti alla pace su questa terra. E unite sono più forti. Dio ci chiama a questo, a superare le divisioni davanti al più alto valore del bene comune per tutti».

Il Concetto di consenso differenziato

Sul concetto di “consenso differenziato” puòessere utile leggere il volume datato 1999,”Il consenso cattolico-luterano sulla dottrina della Giustificazione”, a cura di Fulvio Ferrario e Paolo Ricca, edito dalla casa editrice Claudiana. Nell’introduzione scritta dall’allora decano della Chiesa luterana in Italia, pastore Jürgen Astfalk, si legge: «Un consenso non significa un pieno accordo. In un consenso le differenze vengono viste e non nascoste..Le differenze vengono elencate ma non sono più considerate tali da dividere la Chiesa..Il metodo del consenso ha repo possibile la Concordia di Leuenberg. Le differenti comprensioni dei luterani e dei riformatai – per esempio- nella dottrina dellasanta cena continuano a esistere. I responsabilidelle chiese hanno però stabilito che esse non sono così importanti da determinare una divisione fra le chiese evangelicheinteressate».