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Filippine. Vescovo in cella

La Conferenza cristiana dell’Asia (Cca) ha condannato l’arresto e la detenzione di Carlo Morales, vescovo della Chiesa filippina Indipendente, confinante con la chiesa dell’Ifi, membro del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec).

Morales è stato arrestato la scorsa settimana insieme alla moglie, al conducente della sua auto e un amico comune ad un «ckeck point» nei pressi del villaggio di Gango a Ozamis City, nelle Filippine.

La Conferenza cristiana dell’Asia è una comunione di chiese e di consigli ecumenici; il segretario generale, Mathews George Chunakara, ha dichiarato: «La Cca considera l’arresto e la detenzione illegali. Si tratta di un leader religioso e spirituale e questa è una violazione dei diritti umani».

Chunakara ha chiesto il rilascio immediato del vescovo Morales e dei suoi compagni perché si tratta di una «detenzione illegale nella stazione di polizia della città».

L’accusa mossa a Morales è di aver nascosto una persona ricercata dalle autorità giudiziarie; proprio quella che viaggiava insieme al vescovo nell’auto, per le autorità locali un presunto membro del Fronte nazionale democratico delle Filippine (Ndfp).

Il vescovo Antonio Ablon, della vicina Diocesi pagadese dell’Ifi (Cec), ha dichiarato che l’accusa della polizia contro il vescovo Morales non era necessaria e ha ricordato che, come leader religioso, un vescovo ha l’obbligo di fornire protezione e un tetto sicuro a chi è in difficoltà, o è perseguitato politicamente. Molti membri di chiesa hanno deciso prontamente di tenere una protesta all’esterno della stazione di polizia per chiedere il rilascio del vescovo e dei suoi compagni.