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Ecce Homo in cima alle scale della Cattedrale di St. Paul

Al centro del colonnato della famosa cattedrale di St. Paul è stata installata una scultura che raffigura Gesù con le mani legate dietro la schiena e con una corona di filo spinato, mentre attende di essere condannato a morte. L’opera vuole attirare l’attenzione dei passanti sulle sofferenze patite da migliaia di persone a motivo delle loro convinzioni religiose e politiche.

Ecce Homo, opera forse più nota dell’artista inglese Mark Wallinger, esposta a Trafalgar Square a Londra nel 1999 e alla Biennale di Venezia nel 2001, è una scultura a grandezza naturale, in resina bianca marmorizzata, che raffigura un uomo in piedi: interamente bianco, un drappo intorno ai fianchi, le mani legate dietro la schiena e una corona di spine in testa.

Wallinger, che ha vinto il Turner Prize nel 2007, ha detto: «In prossimità della Pasqua, questa figura vulnerabile che si trova nella parte superiore della scalinata all’ingresso della cattedrale di St Paul, richiama la situazione di persone in tutto il mondo che sono in carcere e le cui vite sono minacciate per aver detto la verità, e per le cose in cui credono».

La statua rimarrà esposta per sei settimane e l’installazione è frutto della collaborazione della Cattedrale di St. Paul con Amnesty International.

«È un enorme privilegio lavorare con la Cattedrale e con Amnesty International in modo da accendere una luce sulle violazioni dei diritti umani», ha affermato l’artista.

Canon Mark Oakley, cancelliere della Cattedrale di St. Paul, ha detto: «La frase “Ecce Homo” significa ‘Ecco l’uomo’; quando vediamo la scultura di Gesù di Nazareth, dobbiamo con urgenza pensare alle persone nel nostro tempo che sono imprigionate e condannate a morte per il loro credo e la loro coscienza. Da anni Amnesty International è impegnata nel compito di aprire gli occhi e il cuore di tutto il mondo su coloro la cui dignità umana viene abusata. Siamo felici di aver collaborato con loro affinché l’opera di Mark Wallinger fosse posta fuori alla cattedrale sia per la riflessione silenziosa sia come appello per la giustizia».

Kate Allen, direttore di Amnesty, ha dichiarato: «La storia di Cristo – arrestato, torturato e giustiziato per aver espresso pacificamente le sue opinioni e per aver sfidato le autorità del tempo – ancora oggi risuona in tutto il mondo.

La scultura è una figura straordinariamente vulnerabile ed è rappresentativa dei casi di cui ancora oggi si occupa Amnesty: l’individuo oppresso costretto a soffrire semplicemente per le proprie convinzioni. È un onore lavorare con Mark e con la cattedrale di St Paul per rendere questo pezzo d’arte accessibile al pubblico, contribuendo ad aumentare la consapevolezza sulla vita delle persone che sono ancora a rischio in tutto il mondo».

Immagine: via istockphoto.com