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I problemi dell’alcool: un mese per riflettere

Da oltre dieci anni, aprile è il mese della prevenzione dei problemi alcolcorrelati. Un mese intenso di appuntamenti e incontri per sensibilizzare la popolazione, soprattutto nelle fasce più giovani, al delicato problema dell’abuso di alcool. L’Asl To3, in collaborazione con i comuni appartenenti all’area, con la polizia stradale, il Consorzio per l’innovazione e la qualità, CFIQ, e di numerose associazioni, propone anche quest’anno un calendario fitto e variegato che cerca di affrontare la tematica da punti di vista diversi, ora in modo più razionale e scientifico attraverso incontri con esperti, ora facendo leva sul fattore emotivo, con spettacoli e aperitivi rigorosamente analcolici. «Quello dell’abuso dell’alcool – spiega Paolo Jarre, direttore per le patologie delle dipendenze dell’area dell’Asl To3 – è un problema assai delicato in quanto, a differenza di altre sostanze, la sua totale proibizione non è pensabile, principalmente per questioni culturali, ma anche per il fatto che un consumo moderato può addirittura essere benefico. E qui comincia il problema, perché entra in campo la soggettività».

Questa sera, alla libreria Volare di Pinerolo, è previsto l’incontro dal titolo Libri da bere, che consisterà nell’incontro con Franca Beccaria, sociologa e dottore di ricerca in alcologia, a colloquio con Gina Forgia, insegnante e libraia, prendendo spunto dal suo libro Alcol e giovani, riflettere prima dell’uso edito da Gruppo Abele. Seguiranno, nei giorni successivi, incontri informativi, proiezioni di film e una camminata non competitiva che si concluderà con un momento di convivialità a base di cocktail analcolici e molti altri appuntamenti finalizzati alla conoscenza e alla sensibilizzazione.

Un problema, quello dell’alcool, presente nel nostro territorio e che ha forse cambiato aspetto, ma rimane presente e radicato «La quantificazione della popolazione che ha problemi di abuso – prosegue Jarre – è solo stimabile, in quanto solo una minima parte di essa si rivolge ai nostri sportelli. Una stima che si aggira sul 5% della popolazione totale, ma sale sensibilmente nelle zone montane. Oggi si ha un consumo più puntuale, più concentrato in alcuni giorni, come il fine settimana. Questo aspetto ha un’incidenza anche sulle conseguenze: si ha un minor impatto su patologie come cirrosi epatica e tumori alcolcorrelati, ma per esempio aumentano i casi di coma etilico e incidenti stradali».

Nonostante il problema sia presente e diffuso, c’è comunque un trend positivo nella lotta contro questa dipendenza. «Negli ultimi trent’anni – conclude infatti Jarre – il dato relativo alle patologie alcolcorrelate si è dimezzato, e questo è positivo. In mezzo a molte leggi inutili che vengono emanate, quella sulla patente a punti si è invece rivelata vincente, perché è andata a toccare un punto molto sensibile per la popolazione e ha svolto sicuramente un ruolo importante. In ogni caso il problema esiste in misura ancora massiccia: da qui il lavoro prima di tutto culturale che, anche con iniziative come quelle legate al mese della prevenzione, restano fondamentali».

Immagine: via Pexels