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Il dibattito sulle donne diacone nella Chiesa ortodossa fa un passo avanti

Fonte: RNS – Religion News Service

È dalla consultazione di Rodi del 1988, che aveva dichiarato che l’ordinazione delle diacone doveva essere rimessa in uso, che le chiese ortodosse discutono del «posto della donna nella chiesa ortodossa e della questione dell’ordinazione delle donne».

Un dibattito che dopo quasi trent’anni, potrebbe fare un passo gigante: il Patriarca di Alessandria, a capo della Chiesa ortodossa in Africa, ha infatti dato seguito alla sua decisione del 2016 di reintrodurre le donne diacono, e lo scorso mese ha nominato sei suore subdiaconesse in una cerimonia simbolica.

Questo atto segue anni di discussioni nei diversi rami dell’Ortodossia, sul fatto di re-istituire o meno il diaconato femminile, diventando un tema di crescente interesse.

Un dibattito ripreso da Religion News Service per quanto riguarda le chiese statunitensi, dove è molto vivo per la presenza di associazioni specificamente dedicate.

Il decano dell’Hellenic College Holy Cross, scuola greco-ortodossa di Teologia di Brookline, Massachusetts, James Skedros, è convinto che la presenza di diacone avrà un impatto positivo, mostrerà che «ci sono moltissimi ministeri nella chiesa che le donne possono e dovrebbero ricoprire. Quello che è successo ad Alessandria è un’immagine potente per noi ortodossi». Pur non essendo un’ordinazione vera e propria, costituisce un passo importante in quella direzione. «Ed è molto significativo perché la Chiesa di Alessandria ha identificato particolari ministeri per le donne nelle loro chiese: è un grande passo culturale».

Kyriaki Karidoyanes FitzGerald, docente all’Holy Cross che da anni studia il ruolo delle donne diacono, direttrice esecutiva di Saint Catherine’s Vision, organizzazione religiosa che si occupa specificamente di ordinazione delle donne, aspetta questo momento da quasi quarant’anni, e richiama gli esempi storici dell’antichità, con alcune figure che divennero sante e altre, come Febe, venerate come apostole.

Mentre le donne, in molte denominazioni protestanti, sono riuscite a diventare ministri di culto, le loro sorelle ortodosse e cattoliche continuano ad aspettare. La Chiesa ortodossa dice che la sua teologia non è cambiata nel corso dei secoli, ma il ruolo delle donne membri di chiesa lo è eccome: tutti i rami dell’Ortodossia dovranno quindi affrontare la questione, definire i ruoli delle diacone, e i loro intenti non devono essere necessariamente gli stessi di quelli della Chiesa di Alessandria.

Per le chiese statunitensi, ha detto Marilyn Rouvelas, membro del direttivo di Ortodox Deacons (un altro gruppo di uomini e donne che lavora per l’estensione dell’ordinazione del ministero diaconale), la presenza di diacone sarebbe importantissima in quanto «è dura per i preti servire da soli un’intera comunità, c’è sempre molto lavoro». Ma non necessariamente tutte le chiese ortodosse vedono questa necessità: come riconosce Rouvelas, che segue la questione fin dal 1992, le donne non potranno essere ordinate finché il sinodo dei vescovi non sarà d’accordo, ed è «un ostacolo veramente difficile da superare quello di convincere i vescovi che i bisogni della chiesa sono tanti e che le donne potrebbero dare un notevole aiuto, con le capacità necessarie».

Anche se la discussione sembra trovarsi in un’impasse, FitzGerald è convinta che «stiamo raggiungendo la massa critica, il punto di non ritorno è vicino».

Immagine: Di Francesco Gasparetti from Senigallia, Italy – Aswan: chiesa ortodossa, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=10474383