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Il Dossier statistico immigrazione 2016

Il Rapporto statistico immigrazione curato da Idos e dalla rivista Confronti, grazie al contributo dell’Otto per mille della Tavola valdese è certamente uno tra gli strumenti –  pubblicazioni – più utili e dettagliati in Italia per comprendere un fenomeno complesso quale quello dell’immigrazione.

«Con lo strumento che il Dossier rappresenta – ricordava solo l’anno scorso in occasione della prima presentazione pubblica il moderatore della Tavola valdese, pastore Eugenio Bernardini – è possibile contrapporre alle paure della società la realtà dei dati e questo è di estrema importanza per l’Italia che è un paese al centro dei flussi migratori, tanto in entrata quanto in uscita. Ridimensionare tali paure, e smascherare l’infondatezza delle tesi che parlano di “invasione”, “colonizzazione culturale”, “scontro tra civiltà” è oggi un compito fondamentale».

Il Centro Studi e Ricerche Idos/Immigrazione Dossier Statistico, dal 2004 cura e pubblica l’omonima ricerca Dossier Statistico Immigrazione in precedenza realizzato per organizzazioni ecclesiali, nel 2013 e nel 2014, è successivamente stato curato per conto della Presidenza del Consiglio dei Ministri/Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali e, dall’anno scorso, invece vede la prestigiosa partnership del mensile Confronti, tra le più autorevoli pubblicazioni di dialogo interculturale e interreligioso, mensile che ha raccolto l’eredità del settimanale ecumenico, Com Nuovi Tempi: «Dai dati che emergono del Dossier – ha dichiarato a Riforma.it il direttore di Confronti, Claudio Paravati – si nota che la popolazione straniera residente in Italia è rimasta pressoché invariata, ossia, circa cinque milioni di persone. Certamente un flusso in entrata esiste, si tratta di un centinaio di migliaia di persone, flusso che dev’essere comparato, però, con quello in uscita. Dunque il fenomeno migratorio ancora una volta, e come già riscontrato l’anno passato – prosegue Paravati – non è un’emergenza ma bensì un fenomeno strutturale e determinato da ragioni sociali, politiche e geopolitiche. I numeri raccolti nel Dossier non sono tuttavia impressionanti. A livello italiano e europeo ci troviamo di fronte a un fenomeno gestibile, ma certo sono necessarie politiche adeguate».

Il Dossier offre un’analisi organica delle migrazioni imperniata su vari aspetti, con un ampio supporto di dati statistici: il contesto internazionale; i flussi migratori e la presenza di immigrati e rifugiati in Italia; il mondo del lavoro; i diversi livelli di inserimento sociale; i contesti regionali, ed anche diverse analisi sul fenomeno religioso in Italia.

«Le stime dicono – prosegue Paravati –, che la maggior parte della popolazione immigrata e residente in Italia è cristiana ortodossa, più di un milione e cinquecento mila persone. La tanto temuta invasione islamica, dunque, non esiste ma è pur vero che un terzo della popolazione residente appartiene a regioni del mondo di tradizione musulmana. Detto questo – dice ancora Paravati – è necessario che queste popolazioni immigrate possano esprimere liberamente la loro appartenenza religiosa nel paese che li accoglie. Su questo particolare punto si giocherà il futuro della convivenza nei prossimi anni».

Le presentazioni del dossier statistico 2016, che si terranno contemporaneamente in numerose città italiane (anche a Torino , sempre giovedì, con la partecipazione della pastora Maria Bonafede e l’assessora all’immigrazione regionale, Monica Cerutti; presso il salone della casa valdese alle 10,30 in corso Vittorio Emanuale II, 23) coincidono anche con la data del 27 ottobre, ossia la Giornata nazionale del dialogo cristiano-islamico: «La mattina del 27 saremo al Teatro Orionedi Roma, vicino al Laterano, a presentare il Dossier statistico immigrazione e dove per la Tavola valdese interverrà il professor Paolo Naso e per Idos il suo presidente, Ugo Melchionda e nel pomeriggio – conclude Paravati – abbiamo deciso di dedicare alla Giornata del dialogo cristiano islamico alle nuove generazioni, che vivono la vita politica, economica e sociale delle nostre città. Per l’occasione abbiamo invitato il vice moderatore della Tavola valdese, il pastore Luca Anziani, la giurista Ilaria Valenzi della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) e la giornalista de la Stampa  Karima Moual e un rappresentante del Movimento dei Focolari. Dopo quindici anni dunque, ricordo che la Giornata nacque all’indomani degli attentati delle Torri Gemelle nel 2001, ci ritroveremo insieme, cristiani e musulmani per definire nuove strategie per una fattiva convivenza all’insegna del dialogo e della collaborazione futura, senza dimenticare il tema della libertà religiosa e sulla quale le chiese evangeliche si battono da tempo per poter arrivare ad una legge quadro in Italia; una questione dirimente per poter garantire diritti e dignità al mosaico di fedi che disegna il nostro paese».