concavention_05

Il circo sociale aiuta a vivere meglio

«Nel circo sociale si utilizzano strumenti pedagogici alternativi per lavorare con i giovani socialmente emarginati o a rischio»: questa è una delle definizioni che si possono dare del circo sociale, attività che in Italia non è sviluppata come in altri paesi d’Europa. Nel pinerolese c’è un’associazione che se ne occupa e sta ottenendo soddisfacenti risultati con laboratori e progetti nelle scuole, nonostante la crisi di finanziamenti pubblici di questi anni.

L’associazione si chiama Jaqulè e nasce nel marzo 2005 dall’incontro di artisti provenienti da diversi settori – musica, circo, teatro, danza – che si sono ritrovati per mettere insieme le proprie esperienze per creare spettacoli e promuovere sul territorio la loro passione. Una branca di questa associazione si occupa proprio di circo sociale, che è la parte di circo più attenta e operativa su questioni sociali e pratiche che coinvolgono la vita quotidiana e la nostra relazione con le altre persone. Il lavoro del circo sociale può essere molto importante per affrontare dinamiche complesse o di risoluzione dei conflitti. Jaqulè ha collaborato con la sezione del Cirque du Soleil che si occupa di circo sociale, un’attività radicata da tempo in Europa. L’associazione organizza corsi per disabili e ha collaborato con le scuole piemontesi in progetti contro la dispersione scolastica.

«Abbiamo in cantiere un progetto a Pinerolo con gli adolescenti – ci spiega Geronimo Previati, artista e giocoliere di Jaqulè – mentre negli anni scolatici 2012/2013 e 2013/2014 abbiamo avviato un progetto alla scuola media di Nichelino contro la dispersione scolastica e finalizzato alla coesione di un gruppo di lavoro eterogeneo ma coeso. In quel progetto abbiamo avuto ottimi risultati».

Ma perché si chiama circo sociale? Perché va ad agire sulla società e sui comportamenti sociali delle persone per migliorarli?

«Di solito il circo nell’immaginario popolare e collettivo rimanda a tendoni, animali e magia, mentre col circo sociale si utilizza il fascino dello spettacolo per trasmettere altro. Nello specifico dell’handicirque o cirque ability si utilizzano le tecniche circensi a seconda delle finalità del progetto, che possono essere le più disparate: l’aggregazione all’interno del gruppo, l’innalzamento dell’autostima, l’abbattimento della competitività», continua Previati.

Jaqulè ha all’attivo anche un progetto specifico sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento (Dsa) presentato gli ultimi due anni durante i campus estivi specifici organizzati dall’Associazione Italiana Dislessia a Torino.

Qui la descrizione di Altrocirco, il progetto ombrello che racchiude e mette in rete le realtà che si occupano di Circo Sociale in Italia, tra loro e con quelle europee promuovendo scambi e collaborazioni e qui il XIII Meeting Nazionale degli Operatori di Circo Ludico-Educativo e Circo Sociale.

Ascolta l’intervista completa su Radio Beckwith

Foto via